|
|
Alcune persone con disabilità sostengono che la vera inclusione inizi con la consapevolezza che siamo tutti disabili in qualcosa. «Io sono d’accordo», racconta Simone. «Ogni singola persona con le proprie capacità è una ricchezza sempre, indistintamente. Parecchie persone hanno un sacco di limiti e non lo sanno, credono di essere normodotati “doc”. Le convinzioni che i disabili siano tutti paralitici, in carrozzina, abbiano la sindrome di Down o, addirittura, siano “matti” mi sembrano pensate da persone che forse potremmo definire veramente “disabili”.” Nel senso di “poco abili” ad aprire la loro mente alla diversità. Quando incontro una nuova persona, ad esempio, mi nego a chi mi chiede: ma cosa fai tutto il giorno? Mi sembra sia davvero difficile impegnarti! Apprezzo invece tutti quelli che mi domandano con interesse come faccio per comunicare ma siccome è una domanda rara, spesso inizio a rispondere con una risata!». Continua il giovane cheraschese: «In genere c’è troppa distinzione tra persone abili e disabili e così ho deciso, terminata la scuola superiore, di aprire il blog www.giocandoapallone.com per spiegare che la disabilità non è una vera diversità ma una capacità alternativa, che si esprime in un’altra maniera ma alla base c’è la stessa volontà di condivisione di tutti quanti»
