Con il progetto “Protagonisti del cambiamento” Confindustria Cuneo e le sigle sindacali provinciali hanno scelto di guardare avanti nella stessa direzione. La direzione di chi, pur essendo portatore di interessi diversi da quelli dei propri interlocutori, è consapevole che solo unendo le forze si può far fronte alle nuove sfide a cui è chiamato il mondo del lavoro. L’unione di intenti è stata esplicitata nel corso della conferenza di presentazione dell’iniziativa – pressoché unica nel suo genere – che porterà i lavoratori delle aziende cuneesi, a partire da quelli del settore metalmeccanico, a ricevere una formazione specifica per percorsi di cultura 4.0, con lo scopo di allenare capacità e competenze necessarie per far prendere consapevolezza ai lavoratori del cambiamento epocale nel modo di produrre ed organizzare un’azienda. Alla presentazione, avvenuto presso la sala Michele Ferrero di Confindustria Cuneo, hanno preso parte il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola; Marco Costamagna, presidente della sezione Meccanica di Confindustria Cuneo; Davide Masera, segretario generale della Cgil Cuneo; Enrico Solavagione, segretario generale della Cisl Cuneo e Armando Dagna, segretario della Camera Sindacale Territoriale Asti e Cuneo della Uil.
Introdotti e stimolati dagli interventi della giornalista Paola Scola, i relatori hanno ragionato intorno alle dinamiche del mondo del lavoro, attuale e futuro, affrontando la questione ognuno dal proprio punto di osservazione e portando utili contributi al confronto.
Il Presidente Gola ha esordito ricordando come il progetto che vede collaborare l’associazione datoriale e le sigle sindacali risponda a un indirizzo dato dal presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, volto ad «attivare le migliori sinergie nell’ambito del lavoro, per creare una nuova cultura. Un risultato che si può ottenere solo coinvolgendo tutti i portatori di interesse del mondo del lavoro, ognuno nel rispetto del proprio ruolo». «Lavorare vuol dire anche collaborare», ha aggiunto il Presidente, «creare relazioni personali, cercare il modo di affrontare al meglio i cambiamenti repentini a cui le imprese sono sottoposte. È sempre più chiaro, dal patto di fabbrica in avanti, che non c’è più una distinzione netta tra lavoratori e datori di lavoro. Siamo dalla stessa parte, per contribuire alla crescita delle imprese».
Il segretario provinciale della Cigl, Davide Masera, ha parlato esplicitamente di maggiore partecipazione dei lavoratori nei processi produttivi. «Sono in atto cambiamenti, penso alla digitalizzazione e alla transizione ecologica, talmente importanti che imporranno necessariamente un maggior coinvolgimento dei lavoratori, per i quali è auspicabile anche prevedere una certificazione delle competenze». «Nel nostro Paese c’è un problema di produttività che si supera con investimenti in tecnologia e in formazione», ha aggiunto Masera. «Per essere protagonisti del cambiamento e non subirlo, abbiamo bisogno che attraverso la formazione i lavoratori diventino persone sempre più in grado di adattarsi e di acquisire nuove competenze quando necessario».
Enrico Solavagione, segretario provinciale della Cisl, ha rimarcato l’importanza di lavorare insieme, abbandonando qualcosa delle proprie posizioni iniziali per un bene comune più grande. «Oggi è l’inizio di una nuova mentalità che parte dal nostro territorio», ha spiegato il rappresentante sindacale. «Rappresentiamo interessi differenti, ma se ci togliamo il velo dagli occhi capiamo che i problemi riguardano tutti: cittadini, imprese e lavoratori. Essere qui oggi a parlare di un cambiamento che sarà comunque inevitabile partendo da questioni concrete è un passo in avanti e rappresenta un modello che si è sviluppato a Cuneo e spero venga preso ad esempio da altre province».
Alberto Degna di Uil Asti-Cuneo ha precisato come il progetto parta con il settore metalmeccanico e le 24 ore di formazione previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore: “Il metalmeccanico in Italia ha sempre dettato la linea per le relazioni sindacali e ha rappresentato un modello all’avanguardia su cui organizzare il lavoro. È il settore che utilizza l’unica vera materia prima di questo Paese: l’intelligenza, la competenza, la capacità di trasformare risorse che il nostro Paese non possiede per prodotti che vengono apprezzati in tutto il mondo. La scelta dei contenuti delle 24 ore deve partire da una discussione tra impresa, sindacati e lavoratori», in modo tale che non sia vissuta come un’imposizione, ma come una opportunità.
A chiudere gli interventi è stato proprio il presidente della sezione Meccanica di Confindustria Cuneo, Marco Costamagna il quale ha rimarcato: «Siamo tra le prime territoriali in Italia a siglare un accordo che va in questa direzione. Ciò dimostra anche una certa lungimiranza, portando avanti una visione che, come settore metalmeccanico, perseguiamo già da tempo. Ci sono le basi per fare sì che, attraverso un lavoro di squadra, in azienda si introduca davvero questo cambiamento anche culturale. D’altronde gli ultimi tre anni ci hanno imposto di crederci. Ci siamo attrezzati di macchinari 4.0, anche in virtù dei finanziamenti statali che hanno facilitato l’acquisto da parte delle piccole e medie imprese, e ora vogliamo essere in grado di sfruttarli appieno, formando operatori consapevoli dell’importanza di mettersi tutti insieme alla guida di questo cambiamento».
cs