Cento anni della Parrocchia dedicata a San Grato

La messa, una mostra e un concerto: festa a Casà

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Gli abitanti della frazione Casale, in territorio di Monticello d’Alba, supplicano, nel 1922, il Vescovo di Alba di concedere alla loro chiesa, dedicata a San Grato Vescovo, il titolo di Parrocchia, data la grande distanza dalla chiesa parrocchiale di San Ponzio e per l’asprezza della strada. Con una lettera del 19 maggio 1922 il vescovo, monsignor Giuseppe Francesco Re, risponde comunicando che «col presente Nostro Decreto (…) erigiamo in Chiesa Parrocchiale la Chiesa di San Grato esistente nella stessa Frazione». Il vescovo specifica che la nuova parrocchia avrà il titolo di Pievania e che il parroco si denominerà Pievano. Infine dichiara che questo stesso decreto di erezione avrà il suo pieno vigore dal giorno 11 del mese di giugno, festa della SS. Trinità. Tale erezione viene confermata da Vittorio Emanuele III con un decreto «dato a Racconigi addì 24 settembre 1923».

Il primo Pievano è don Pietro Almodo, giunto in San Grato come Priore nel 1919, che reggerà la parrocchia fino al 1961. Priori predecessori sono stati don Cissone (? – 1848), don Bonelli (1848-1850), don Giu­seppe Artois (1850-1904), don Leonardo Marengo (1904-1915) e don Giovanni Aria (1915-1919). Seguiranno i parroci don Giacomo Badellino (1962-1994), don Giovanni Burdese (1994-2002), don G. Pietro Ro­vagnolo (2002-2011), don An­tonello Pelisseri (2011-2021) e gli attuali don Francesco Mollo e don Sergio Montoya.
Quindi la piccola chiesa parrocchiale di Casà ha compiuto 100 anni e la ricorrenza è stata festeggiata, nei giorni scorsi, con una Messa solenne, una mostra sulla storia dell’edificio religioso e con un concerto.

La storia ha inizio nel 1661, quando gli abitanti della regione detta Casale scrivono al vescovo di Asti chiedendo di «conceder loro di poter construer in detta regione una capella sotto il titolo di San Grato». Il Vescovo Paolo Vin­cenzo Roero, nel 1662 concede la licenza. I borghigiani tornano a scrivere al vescovo diverse volte: il 19 giugno 1857 «osano umilmente supplicare la S. V. Ill.ma e Rev.ma ad accordar loro la facoltà» di battezzare nella loro cappella. Nel febbraio 1869 chiedono «la facoltà di poter in questa Cappella dare la benedizione col SS. Sacramento nei giorni festivi». Nel 1905 iniziano i lavori per la ricostruzione del campanile che verrà nuovamente rifatto nel 1918, men­tre il 24 agosto 1926 viene benedetta la nuova campana «ri­cordo votivo dei nove Caduti della Parrocchia, i cui nomi vennero appunto incisi ed eternati nel sacro bronzo».

Nel 1931 la chiesa viene ricostruita in stile gotico. I lavori sono affidati all’impresario «Sig. Balzanello di S. Vittoria» e l’inaugurazione si tiene solennemente la domenica 12 novembre. La Messa è celebrata dal Venerabile Canonico Francesco Chiesa alla presenza di tutta la popolazione (la borgata conta 373 abitanti suddivisi in 72 famiglie), di numerosi parroci del circondario, del podestà conte Leopoldo Roero di Monticello e del suo vice, Antonio Testa.

Articolo a cura di Elio Stona