Tommy Shelby è tornato. Il boss dei “Peaky Blinders”, interpretato da Cillian Murphy, attesissimo dai fan, ricompare su Netflix per la sesta stagione della serie inglese prodotta dalla Bbc e capace di conquistare sempre più spazio sulla piattaforma, senza troppe promozioni ma forte del clamoroso passaparola degli appassionati. Gli episodi dell’ultima stagione sono stati rilasciati venerdì scorso. Il protagonista conclude l’epopea della gang di Birmingham, ma con la quasi certezza che ci sarà un ulteriore capitolo della saga, questa volta sul grande schermo. Nella stagione attualmente trasmessa continuano gli incroci, tra fiction e storia (la narrazione iniziata nel 1919 si conclude negli anni ’30), con il personaggio realmente esistito di Oswald Mosley, fondatore dell’Unione britannica dei fascisti. Ci sarà anche una grave mancanza, quella della straordinaria attrice Helen McCrory morta nel 2021, ma sono confermati nel cast Paul Anderson, Sam Clafin e Anya Taylor-Joy, la bravissima protagonista di “La Regina degli scacchi”.
Ciò che colpisce maggiormente di “Peaky Blinders” è l’eccezionale attenzione rivolta dalla produzione ai costumi. Tommy Shelby, re del crimine che comunque combatte contro sentimenti contrastanti, è impeccabile nei suoi vestiti e con il suo stile. È violento, ma sa essere giusto, ha fascino, è un leader autentico. Nella storia arriva fino in Parlamento, da Birmingham a Londra.
I meriti vanno riconosciuti al produttore Steven Knight che sviluppa appunto il tema del senso di colpa, partendo dalla figura di Tommy ma non solo. Alla fine della stagione precedente, in preda alle allucinazioni, aveva quasi finito per cedere agli istinti omicidi. Knight ha già detto che non ci sarà una nuova (la settima) stagione. La morte di Helen (Polly sul set) e i problemi legati al Covid hanno cambiato i programmi. Ma uscirà il film e sarà ambientato durante la seconda guerra mondiale.