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La Valgrana premia i nati del 2022 con una forma di Piemontino

Celebrata la quinta edizione del fortunato evento con due novità

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Al di là delle consolidate eccellenze che produce, un’azienda si contraddistingue anche e soprattutto per la fedeltà che dimostra nei confronti dei principi sui quali si fonda. Tra quelli che costituiscono le basi della Valgrana c’è l’attenzione che, da sempre, dimostra nei confronti del futuro, una risorsa in cui la nota impresa scarnafigese investe costantemente.
L’occasione perfetta per avvalorare un simile credo è stata la premiazione dei primi tre nati del 2022 della Provincia di Cuneo e del primo nato di Scarnafigi con una forma di Piemontino, il formaggio cult realizzato esclusivamente con 100% latte piemontese, ulteriore dimostrazione del legame che intercorre tra il caseificio fondato oltre trent’anni fa da Franco Biraghi (che lo guida tuttora con i figli Alberto e Andrea) e il territorio.

Trattandosi della quinta edizione dell’annuale appuntamento che costituisce ormai una tappa fissa sul calendario aziendale, la Valgrana ha deciso di impreziosire la mattinata di sabato 11 giugno con due novità che suggellano ancora di più il trait d’union tra l’esperienza di ieri, l’intraprendenza di oggi e la fiducia nel domani. Alexandrina Filip di Rocca de’ Baldi, Alessandro Sampò di San Sebastiano di Fossano, Rayan Zafou di Alba e Ginevra Luani di Scarnafigi sono stati, infatti, omaggiati con una forma speciale di Piemontino, ossia quella prodotta oltre 30 mesi fa, quando Franco Biraghi ha compiuto ottant’anni, che era «destinata fin dalla nascita a un’occasione speciale» come ha commentato lui stesso. «Quale momento migliore di oggi? I formaggi Valgrana sono caratterizzati non soltanto da genuinità e gusto ma anche da tutta l’esperienza appresa du­rante anni di lavoro. Proprio quei valori alla base del nostro modus operandi e che speriamo di trasmettere a questi bambini».

Credere nel futuro non significa soltanto partire dal consolidato saper fare del passato ma anche, e soprattutto, ricordare. Ecco il motivo della scelta di ospitare e donare una forma di Toma del Marchesato ai bambini premiati a partire dal 2018: Jannat Moubsset, Vittoria Fer­rero, Leonardo Ricci, Anna Goletto, Francesco Romano, Stefano Marchisio, Massi­mi­liano Ariaudo, Elisabetta Goz­zarino, Iside Nepote, Lorenzo Mattis, Amelia Micol Ellena, Angelica Calliero, Nicolò Ri­voira, Anita Vetrò e Ilary Sola­vaggione sono stati invitati a prendere parte a un momento di grande convivialità e festa.

«Nutriamo da sempre un profondo ottimismo nei confronti del futuro, soprattutto dopo una fase storica così complessa come quella che stiamo attraversando» ha sottolineato Franco Biraghi durante la mattinata «e avevamo il desiderio di vedere come fossero cresciuti i bambini premiati gli anni precedenti». Un balzo indietro nel tempo che mantiene, però, un occhio vigile sul domani: questa l’atmosfera che ha caratterizzato la premiazione di sabato, dove con allegria, vivacità e curiosità, i presenti delle scorse edizioni si sono rivelati la naturale dimostrazione di cosa significhi diventare grandi con i prodotti sani e genuini del nostro territorio, un vero e proprio faro per quanto riguarda le eccellenze dell’agroalimentare. Tra queste, un punto di riferimento imprescindibile all’interno del proprio settore, è proprio la Valgrana i cui formaggi consentono gli impieghi più variegati, come evidenziato dal buffet allestito nei magazzini di stagionatura.

Con lo scenografico troneggiare delle forme di Piemontino a fare da sfondo, i presenti hanno avuto modo di constatare la versatilità estrema di simili prodotti: dalla degustazione in purezza a una succulenta sorpresa che ha entusiasmato i palati di grandi e piccini: la pizza del Marche­sato, realizzata con l’omonimo formaggio e preparata da una nota pizzeria di Scarnafigi, è stata il simbolo degustabile dell’ecletticità di questo tesoro lattiero caseario, il cui nome è sintomatico del luogo in cui vede la luce.

«La premiazione di oggi è stata per la Valgrana un duplice momento di festa» ha evidenziato Franco Biraghi «da un lato la gioia di concretizzare il nostro pensiero relativo al domani, dall’altro la constatazione di come un tale momento sia rimasto impresso nella memoria di coloro che lo avevano già vissuto».

La proposta di ritrovarsi è stata, infatti, accolta con grande entusiasmo da parte dei genitori che hanno potuto presenziare all’evento (e anche di quelli che, con rammarico, non hanno avuto modo di partecipare) i quali hanno ricordato con affetto il momento in cui il proprio tedoforo del futuro aveva ricevuto una forma di Piemontino, lodando la dolcezza e la personalità del formaggio e sottolineando come sia ormai un ospite fisso sulle loro tavole.

La gioia di ritrovarsi e di condividere alcune ore ricordando il passato e constatando come le basi posizionate ieri siano fondamentali per la costruzione del domani. Questi gli ingredienti di una premiazione perfetta che si è confermata uno dei momenti di maggiore im­portanza per la Valgrana.

«Teniamo davvero molto a questo appuntamento» ha concluso Franco Biraghi nel porre l’accento su come «la passione, la determinazione e, soprattutto, l’amore per il proprio operato siano i fattori che meglio di tutti costituiscano l’allestimento ide­a­­le di un evento che, per noi, è diventato imprescindibile».