«Le sfide dello scenario economico: innovazione e capitale umano»

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L’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo evidenzia che la pandemia e le relative misure di contenimento hanno fortemente inciso sulla condizione lavorativa femminile. Le limitazioni nei settori a maggiore presenza femminile (turismo, servizi alla persona, distribuzione non alimentare) e nei servizi educativi, con le relative difficoltà di conciliazione tra i tempi di vita e lavoro, hanno ulteriormente scoraggiato la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Nel 2021 il tasso di attività femminile in Italia si è attestato al 55,4%, al penultimo posto nel ranking europeo con un valore superiore alla sola Romania.

In questo difficile contesto, risulta ancora più significativo analizzare le imprese che, candidandosi al Premio Women Value Com­pany, manifestano la loro sensibilità all’inclusione. A questo fine è stata condotta tra marzo e aprile un’indagine su circa 600 imprese che, integrata con le informazioni dei bilanci aziendali, ha permesso di delineare i profili delle imprese sia in termini di risposta alla crisi, sia in termini di strategie adottate, con un particolare interesse ai temi dell’innovazione tecnologica e dell’attenzione al capitale umano. Si tratta di un campione eterogeneo dal punto di vista settoriale, con una forte prevalenza di micro e piccole imprese diffuse lungo tutto il territorio nazionale.

Il primo elemento che emerge riguarda una maggior tenuta delle imprese candidate durante la crisi legata alla pandemia del 2020: il 66% delle imprese ha ottenuto una crescita del fatturato e una marginalità superiore alla media del settore e classe dimensionale di appartenenza; questa percentuale sul totale economia si ferma al 29%.

Inoltre, le imprese candidate evidenziano un’elevata propensione a investire in innovazione. È da segnalare, tuttavia, come nonostante lo scoppio della guerra in Ucraina abbia ulteriormente aumentato l’incertezza e peggiorato le attese sull’andamento della domanda, le imprese del campione con profili più evoluti in termini di attenzione all’inclusione (guida femminile, percentuali di dipendenti e responsabili donne, iniziative per conciliare vita professionale e personale, ecc) e dell’innovazione (diffusione tecnologie in azienda, formazione per l’innovazione tecnologica) segnalino prospettive di crescita migliori. Le imprese con i profili più elevati mostrano, infatti, attese migliori per l’anno in corso con un saldo di giudizi positivi sull’andamento del fatturato più elevato (62%) rispetto alle imprese con un profilo medio basso (26%). Tra le imprese con profili medio alti, inoltre, la quasi totalità (84%) ha implementato specifici programmi di formazione in seguito all’introduzione/implementazione di tecnologie, contro una quota del 20% tra le imprese con profili medio bassi. Capitale umano e innovazione si confermano le leve principali per le imprese per affrontare l’attuale contesto competitivo e superare le difficoltà che si rilevano in particolare in termini di gestione dei prezzi delle materie prime (66%), ritardi negli approvvigionamenti (49%) e costi di trasporto e indisponibilità delle materie prime e semilavorati indicati da un terzo dei rispondenti.