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«Il timbro su galup per viaggiare in tutto il mondo»

L’Ad Borromeo: «Un percorso legato al Piemonte ma siamo sempre più presenti anche oltre confine»

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Sulla copertina della brochure dedicata all’annullo filatelico per i 100 anni, è raffigurato in stile retrò un imbianchino, forse un pasticcere prestato alla bisogna, che rifinisce con il pennello la scritta “Galup”. E all’interno l’immagine è quella di una mamma che per il suo bimbo si appresta a spalmare la famosa glassa di nocciole sull’altrettanto celebre panettone.

Due illustrazioni che in pochi segni trasmettono tutto il fascino di un brand, ribadito nei giorni scorsi in occasione dell’evento “on the road” organizzato per celebrare l’emissione del francobollo del centenario. «Come ha detto il presidente Bernocco, per noi si tratta di un momento di grande orgoglio – ci ha spiegato, nell’occasione, l’amministratore delegato Stefano Borromeo -, dopo essere stati selezionati tra le aziende storiche, abbiamo ricevuto la mail da parte del Mise che ci prospettava l’opportunità per un francobollo Galup. Non nascondo un po’ di sorpresa iniziale, eravamo lusingati ma non ancora pronti. Ma l’iter si è rivelato molto rapido, grazie anche al viceministro Frattin che ha firmato velocemente tutta la documentazione. Proviamo un senso d’orgoglio e di prestigio, visto che poche aziende in Italia hanno avuto questo riconoscimento».

Un modo in più per sottolineare il legame dell’azienda con il territorio e, al tempo stesso, la sua attitudine in­ter­nazionale: è così?
«Il legame con il local è immediato. Il nostro nome dice subito che il marchio è legato indiscutibilmente al Piemon­te, e del resto il fondatore di Galup, monsù Pietro Ferrua, era langarolo di nascita e pinerolese di adozione. Oggi abbiamo una bella distribuzione internazionale, di conseguenza i livelli di esportazione sono cresciuti fino al 30 per cento della produzione, siamo forti negli Stati Uniti, in Canada e ovviamente anche in tutta Europa».

Sono dati che indicano un’e­vo­­luzione?

«Possiamo dire di aver fatto un grande lavoro di squadra con i colleghi del marketing e dell’ufficio commerciale, sviluppando il mercato nazionale e internazionale. Per quanto riguarda il mercato italiano, abbiamo clienti che apprezzano i nostri prodotti in Sicilia come in Trentino. A livello internazionale, dobbiamo dire grazie anche a Eataly, che ha saputo valorizzare le eccellenze enogastronomiche del nostro Paese e aprirci le porte del mondo».

Tornando al locale, l’asse è sempre Alba-Pinerolo?

«Sì: proprietà albese, una storia che ha origini nel territorio di Cherasco, ma al tempo stesso va detto che Galup non si muoverà mai da Pinerolo, resteremo nella città che ha visto nascere questo grande marchio storico anche se soffriamo per lo stabilimento che si trova proprio in centro. Però è anche parte del nostro fascino e non a caso parliamo di stabilimento storico, perché il modo di lavorare è rimasto sempre lo stesso, mentre le ricette sono necessariamente cambiate: oggi non apprezzeremmo un panettone preparato come cento anni fa, poiché risulterebbe poco soffice. Dietro al prodotto c’è quindi un costante lavoro di ricerca ed evoluzione, sempre nel rispetto delle nostre radici e della tradizione».

E oggi Galup non è solo pa­nettone…

«Già, abbiamo inserito una serie di prodotti continuativi, con grandi risultati specie sul mercato americano, ad esempio con il krumiro – biscotto tipico di Casale Monferrato che è un prodotto eccezionale -, poi una linea di torte, oltre ai cake che produciamo tutto l’anno».

Non più solo Natale, quindi?
«Il panettone abbiamo imparato a mangiarlo sempre più spesso, ce lo hanno insegnato i francesi ai quali piace molto e che continuano a consumarlo durante tutto l’anno come un dolce qualsiasi. Non a caso, quel mercato è diventato importante per tutti i produttori di panettoni».

E come la mettiamo con questo caldo?
«Per la stagione estiva abbiamo realizzato un panettone speciale, con fragoline di bosco semicandite e limone, che ha un sapore molto fresco e piacevole, ed è molto apprezzato anche e soprattutto con queste temperature. Da settembre si riprenderà a pieno ritmo con tutte le altre referenze, sperando che la situazione economica sia più favorevole di quella attuale che ha portato purtroppo, come ormai sappiamo, a grandi aumenti dei costi delle materie prime e della loro trasformazione».

Guardando avanti con ottimismo, che cosa state preparando?
«Abbiamo presentato la nostra nuova collezione, dedicata al centenario Galup, al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Tra le grandi novità presentate, i panettoni farciti in abbinamento con altri grandi brand: alla crema di caffè Costadoro, alla Crema Pepino, alla Birra Menabrea e al cioccolato Streglio 1924. Galup fa parte di Exclusive Brands Torino: la prima rete di imprese italiana multisettoriale, che raccoglie le aziende di alta gamma del territorio. La novità assoluta però è quella del pistacchio. Ebbene sì, ormai anche le aziende piemontesi si sono dovute inchinare al trend del momento…».