Festa doveva essere e festa è stata. La sedicesima edizione del Rally di Alba-Trofeo Silvio Stroppiana – di cui IDEA è stata media partner – ha saputo regalare spettacolo agli appassionati e anche a chi rallista non è.
Lo spettacolo dei bolidi da rally tra le suggestive colline patrimonio Unesco – riprese in diretta e trasmesse in tutto il mondo dalle telecamere di Rai Sport e da quelle della tv dell’Aci – è stato accompagnato da quello offerto nei luoghi toccati dalla manifestazione, a partire da Alba, dove tantissimo pubblico ha colorato piazza San Paolo, sede di partenza e arrivo, piazza Medford, piazza Sarti e piazza Prunotto, dove sono stati predisposti i Parchi Assistenza.
Guardando ai risultati sportivi, per la terza volta, il Rally di Alba ha visto firmare il proprio albo d’oro da un pilota straniero. Dopo il pluri-iridato Sebastien Loeb e Craig Breen, l’edizione numero 16 della competizione organizzata dal Cinzano Rally Team, che ha esordito nel Campionato Italiano Assoluto Rally-Sparco, è stata vinta dal 25enne russo Nikolay Gryazin in coppia con Konstantin Aleksandrov, su una Skoda Fabia Rally2.
Il primo acuto sulla “power stage” era stato del savonese Fabio Andolfi (Skoda Fabia), ma alla ripresa della gara, il giorno successivo, pur siglando il miglior tempo nella seconda prova, aveva “sentito” Gryazin avvicinarsi per poi assistere al sorpasso nel tratto successivo. Da quel momento in poi, il leader da una parte ha attaccato e dall’altra ha guardato a difendersi, riuscendo comunque nell’impresa di aggiudicarsi una delle gare più affascinanti ed esaltanti dell’intero circuito rallistico italiano.
Seconda posizione finale per il varesino Andrea Crugnola, tornato alla vittoria dopo l’alloro del Ciocco e i due secondi posti di Sanremo e Targa Florio. Un risultato pregevole e importante, quello del driver lombardo già Campione d’Italia nel 2020, che ha rafforzato la sua leadership di Campionato, al giro di boa stagionale.
Podio completato da Fabio Andolfi, finito terzo. È sempre stato ai vertici il savonese, interpretando al meglio le insidie del percorso che, come molti altri, conosceva per la prima volta. Bravo, Andolfi, a saper arginare i ripetuti attacchi del neozelandese Hayden Paddon, anche lui alla prima esperienza albese. Arrivato il mercoledì prima della corsa, con sulle spalle un interminabile viaggio intercontinentale, tornando sull’asfalto dopo cinque anni e con una Hyundai i20 R5 non di ultima generazione, è stato sempre tra i grandi protagonisti della gara, chiudendo con soddisfazione e merito al quarto posto.
La top five l’ha intascata il francese Stephane Lefebvre, anche lui per la prima volta in Langa, con una Citroen C3 Rally2. Una gara anche in questo caso sempre di vertice, ben ispirato dai nervosi e selettivi tracciati incontrati.
Gara di livello anche per il pluridecorato Paolo Andreucci, sesto, tornato nel Campionato Italiano dopo alcune stagioni con il compito di testare le coperture indiane Mrf su asfalto, con la sua Skoda Fabia, davanti al campione italiano in carica Giandomenico Basso, con una Skoda pure lui, mai entrato in sintonia con le strade trovate.
Gara a senso unico quella della Coppa Rally di Zona. L’ha fatta sua Alessandro Gino, al volante della ammiratissima Citroen C3 Wrc “plus”.
L’imprenditore piemontese (già vincitore assoluto per due edizioni ad Alba, 2017 e 2018) non si è risparmiato, andando a vincere con quasi un minuto di vantaggio sul valdostano Elwis Chentre (Skoda) che, nel computo finale, ha staccato l’astigiano Jacopo Araldo (Skoda).
Pure questi due non si sono risparmiati, con Araldo che nelle prime due prove del venerdì pomeriggio si era insediato al secondo posto inseguendo Gino, per poi dover cedere il passo a Chentre dalle prime battute del secondo giorno. Uno spettacolare duello il loro, che ha nuovamente identificato le vicende della prima zona di Coppa Italia. Quarta piazza finale per lo spettacolare toscano Federico Santini (Skoda); ha poi firmato la top five la ligure Patrizia Sciascia, con una VolksWagen Polo R5. Vera e propria identità del territorio, il Rally di Alba ha debuttato al meglio possibile nel contesto esclusivo del Campionato Italiano Rally-Sparco, grazie alle bellezze di Langhe, Monferrato, Roero, patrimonio dell’umanità Unesco. Al contempo, pure l’accoglienza riservata ai concorrenti e al loro seguito ha mostrato un evento in grado di poter proseguire la propria storia nel palcoscenico più importante delle corse su strada italiane. E non solo.