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Siccità: stabile la situazione degli acquedotti della Granda

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Utilizzo significativo dei pozzi, collegamenti tra condutture, monitoraggio delle perdite,
l’attenzione degli utenti e i temporali dei giorni scorsi. Sono i fattori che rendono “stabile” il sistema di approvvigionamento idrico della provincia di Cuneo dopo il primo semestre del 2022, tra i più siccitosi a memoria d’uomo.

E’ la sintesi del tavolo tecnico di monitoraggio con i gestori che l’Ato4 Cuneese (l’ente che coordina il ciclo idrico) ha convocato come ormai di consueto venerdì mattina (1 luglio). Rispetto alla settimana precedente, gli interventi puntuali dei tecnici delle varie società di
gestione del territorio hanno permesso anche di evitare il ricorso ad autobotti a Montemale e Demonte, dove erano entrate in azione a metà giugno.

A far diminuire eventuali sprechi ed usi impropri di acqua dell’acquedotto ci sono anche le ordinanze dei sindaci della Granda. Sono, a venerdì, 86 quelli che hanno firmato il documento che vieta di aprire i rubinetti se non per ragioni legate al cibo o all’igiene personale, di cui 71 in area montana, la fascia di territorio cuneese che continua ad avere
maggiori ripercussioni a causa della prolungata siccità.

I gestori hanno anche manifestato preoccupazione per i prossimi periodi di villeggiatura e vacanza con località di solito non molto abitate dove aumenteranno parecchio gli utenti e, di conseguenza, le “richieste” all’acquedotto. L’Ato4 Cuneese, tramite i gestori e i sindaci del territorio, aprirà il confronto con gli allevatori e le associazioni di categoria per ricercare in modo congiunto anche fonti di approvvigionamento alternative, come cisterne e serbatoi di accumulo, da avere a disposizione in caso la situazione continui a peggiorare.

«Da settimane lo ripetiamo – dice il presidente dell’Ato 4 Cuneese Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – e continuiamo a raccomandare sempre la massima attenzione su ogni possibile azione di risparmio idrico da parte di tutti, dal single che vive nel monolocale in città alle
strutture produttive che necessitano di acqua per continuare a lavorare. La situazione resta
critica ed è solamente insieme che ne usciremo».