L’opinione di Fabio Lazzerini

«La ripresa della domanda è stata più intensa del previsto ma in europa in troppi erano impreparati. noi rappresentiamo un’eccezione»

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IL FATTO
Negli aeroporti di tutto il mondo si vivono giorni di grande difficoltà tra voli cancellati e passeggeri costretti ad attendere giorni per un altro aereo. Che cosa sta succedendo?

Che cosa sta succedendo negli aeroporti di tutto il mondo? Sono giorni all’insegna del caos più totale. Voli cancellati con estrema facilità, a cui si contrappongono le difficoltà nell’ottenere rimborsi o comunque voli alternativi. Viaggiatori che attendo giorni e giorni, ostaggi nei non-luoghi aeroportuali. «Siamo impegnati a gestire un’estate complicata» ha detto in un’intervista a La Stampa, l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini. Il motivo in realtà è chiaro, come spiega il dirigente della nuova compagnia aerea nazionale: «La ripresa della domanda è stata più intensa del previsto, ma gli aeroporti europei sono largamente impreparati. Schiphol, in Olanda, ha ridotto l’operatività, e il caos bagagli coinvolge Londra quanto Parigi. Con ripercussioni a cascata su tutta Europa».

E in questo senso va detto che gli aeroporti italiani pagano maggiormente un prezzo perché, per una volta, si erano preparati per tempo, ma ora è complicato sfuggire al caos che arriva soprattutto dagli altri aeroporti. Come spiega Lazzerini: «Tutti noi, insieme al presidente, lavoriamo da luglio dell’anno scorso quando è arrivato il via libera di Ita». E quindi, anche se si tratta di un effetto difficilmente governabile, «come Ita abbiamo una regolarità superiore al 99%, in questo momento siamo un’eccezione».

Il periodo della pandemia e le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno causato le problematiche che tutti conosciamo, rendendo inoltre molto complessa in generale una ripartenza, davanti alle grandi richieste degli utenti: «La ripresa era attesa a livello globale ma gli analisti non si aspettavano una crescita così forte. Non ci sono precedenti di nessun tipo. E quindi mancano gli equipaggi, anche per colpa del Covid che continua a circolare, e il personale negli aeroporti non si trova». È vero che ultimamente un po’ tutte le compagnie hanno avviato nuove assunzioni, ma i piloti hanno bisogno di una formazione attenta e sicura, che richiede un periodo molto lungo di preparazione. Ecco perché ci vorranno mesi prima di tornare alla piena operatività.

Da non sottovalutare anche il problema degli stipendi ormai al ribasso anche in questo settore, di pari passo con gli orari sempre più pesanti, un particolare che riguarda soprattutto le compagnie low cost. Lo dice lo stesso Lazzerini: «Poi c’è il macrotema della low cost e delle agitazioni sindacali con le quali i dipendenti reclamano condizioni migliori». E a proposito di questo settore, «Il modello low cost non è un modello low fare. Certo ci sono alcuni biglietti a prezzi particolarmente scontati, ma tra un servizio e l’altro le tariffe si avvicinano sempre più a quelle delle compagnie tradizionali. è arrivato il momento di ridurre gli incentivi riconosciuti da Regioni e aeroporti a queste compagnie».