Con una cerimonia che si è svolta al vescovado, è stato ufficialmente consegnato il diploma di Cavaliere di Gran Croce al Vescovo di Saluzzo. Monsignor Cristiano Bodo entra così a far parte, con il massimo grado, nell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, la sacra milizia, riconosciuta dallo Stato Italiano, che vanta come Gran Maestro il Principe Pietro di Borbone, membro della famiglia Reale, che succede al padre, l’Infante di Spagna, scomparso da qualche anno.
La pergamena gli è stata consegnata dal delegato cuneese cavalier Flavio Fantino, alla presenza dei suoi nuovi confratelli: il cavaliere saluzzese professor Gian Maria Aliberti Gerbotto insieme con il neo cavaliere Davide Basso, capitano dei Carabinieri e comandante della Compagnia di Saluzzo.
Sono appena entrati a far parte del nobile sodalizio anche il professor Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt, la Dama cuneese Erica Pellegrino, preside dell’Afp di Cuneo, l’avvocato Ferruccio Calamari e lo scrittore albese Mauro Rivetti. Nella foto qui sotto vediamo appunto, da sinistra, Aliberti Gerbotto, monsignor Bodo, Flavio Fantino e il capitano Basso.
Il prelato originario di Stroppiana, monsignore più giovane d’Italia, è molto attento ai giovani e parla a loro anche utilizzando i canali social.
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un Ordine Equestre le cui origini, per tradizione, vengono fatte risalire all’Imperatore Costantino, dopo l’apparizione della Croce a Saxa Rubra, ed è pertanto considerato uno dei più antichi ordini cavallereschi. Si propone la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce e dà il suo contributo d’azione e di attività nelle opere di Assistenza Sociale e Ospedaliera. Oggi è impegnato, per esempio, nella fornitura di aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina.
Il più antico documento conosciuto, relativo ai Cavalieri Costantiniani, risale al 1190 ed è lo statuto riformato dall’Imperatore d’Oriente Isacco IV Angelo Flavio Comneno. Radici storiche ben radicate, un passato che si tramanda e che guarda al futuro.