Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, nuovamente ospite dell’Assemblea Aca ad un anno di distanza dalla sua precedente partecipazione, ha sottolineato, tra i numerosi temi toccati, come «la transizione ambientale-digitale ci obblighi a ripensare le nostre identità, nelle città che restano fabbriche di servizi dove si può esprimere creatività, e attraverso i Distretti del Commercio, dove convogliare risorse importanti per le pmi, perché pensare al piccolo non vuol dire pensare in piccolo. Questo non significa fare politiche da “riserva indiana”, bensì sviluppare il modello italiano di pluralismo distributivo ed inoltre agire su innovazione e formazione, che consentono l’efficienza nel perseguire gli obiettivi e l’efficacia nel raggiungerli. In questo modo si accompagnano le piccole e medie imprese nel superamento delle difficoltà».
Sangalli, riferendosi al Distretto Diffuso del Commercio Alba-Bra, ha sottolineato il principio di prossimità, «che per noi si declina nella cura del territorio, inquadrata nella sostenibilità economica e sociale e nel contrasto alla desertificazione commerciale – con tutte le implicazioni relative alla sicurezza collettiva – e nell’incisiva azione di rigenerazione urbana» che restituisce spazi alle attività economiche e alla vita pubblica.
Sangalli ha concluso il suo intervento evidenziando come, negli anni della crisi, i corpi intermedi, tra cui le associazioni di categoria, abbiano costituto uno scudo contro la crisi sociale.