Riceviamo e pubblichiamo
Apprendiamo in queste ore che anche il Sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, è presente nella lista dei firmatari all’appello-lettera aperta promosso da alcuni sindaci di vari orientamenti politici a favore della permanenza di Mario Draghi a palazzo Chigi.
In quanto saluzzesi e cittadini, non possiamo far altro che dissociarci da una presa di posizione personale, che non rappresenta noi e neppure il sentimento comune della nostra cittadina. Viene lecito domandarsi se una presa di posizione di questo tipo, con protagonisti sindaci e amministratori, sia accettabile. Oltre a prevaricare il pensiero di tutti i cittadini che hanno una visione differente, appare come un utilizzo sfacciato ed illegittimo delle istituzioni, quasi fossero un organo partitico.
Una classe dirigente destinata al territorio, dovrebbe occuparsi primariamente di quanto le è di competenza e non porsi a protagonista dei “giochi di palazzo e di potere” romani.
Appare persino secondario e superfluo ricordare quale situazione socio-economica stiamo vivendo, frutto delle politiche che Draghi ed il suo bizzarro governo dalla larga (o totale?) maggioranza hanno attuato, dopo essersele attentamente fatte dettare da UE e Nato. Oggi in Italia e, constatiamo, anche a Saluzzo viviamo il paradosso di una politica, figlia della democrazia, che teme più di ogni altra cosa le elezioni ed il mandato degli elettori. Per evitarli, ci confermano di essere pronti a gettarsi nel baratro.
Paolo Radosta, Italexit con Paragone Saluzzo