Grande cordoglio a Saluzzo (e in tutta la Granda) per la scomparsa di Mario Frandino, avvenuta nella serata di ieri nella sua casa di Revello. Conosciuto e apprezzato in tutto il Saluzzese: AD di Sedamyl (leader nella produzione di amidi, sciroppi di glucosio, proteine e alcool) ed Etea (fondata nel 1995 come società di ingegneria a cui, a partire dal 1998, si è affiancata un’attività di produzione, prima nel settore dell’alcol e degli amido-derivati, poi dell’energia da fonti rinnovabili ed infine nell’originazione e trading di cereali ed oleaginose). Nel 2020 era stato stato nominato Cavaliere del lavoro. A insignirlo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mario Frandino nasce a Scarnafigi nel 1943. Frequenta il liceo classico “Giovanni Battista Bodoni” di Saluzzo e successivamente si laurea in ingegneria chimica al Politecnico di Torino. Al termine del percorso di studi, diventa sottotenente presso l’Accademia militare. Conclusasi l’esperienza, si trasferisce a Roma, dove per dieci anni lavora alla Snam progetti. Nel 1980 ritorna nella Granda per dare manforte alla distilleria di frutta della sua famiglia, su cui incombevano nubi minacciose. Nel 1985 la svolta per l’azienda che dalla lavorazione della frutta passa a quella della farina di grano, che assicura un impegno continuo nell’arco dell’anno. Da quel momento Sedamyl cresce in maniera significativa non solo in Italia ma nel mondo, puntando sulle esportazioni che raggiungono il 50% dell’attività aziendale. La crescita continua porta a impiegare 200 persone.
In particolare, è considerata come uno dei principali fornitori nell’ambito dell’industria alimentare, del “beverage”, della lavorazione di carta e cartone ondulati, della “green chemistry” e della nutrizione animale. Inoltre, viene riconosciuta come una delle più significative aziende di alcolici per via della qualità del suo alcol neutro. Dispone di una sede in Italia, a Saluzzo, con “distaccamento” a Busca, e di una in Inghilterra, a Selby, che conta 100 dipendenti. Nel 1993, grazie alla possibilità di produrre energia elettrica “sfruttando” i processi di trasformazione del grano, nasce Etea, oggi protagonista anche in Francia, Albania, Regno Unito, Serbia, Bosnia e Romania, con 17 tra impianti di produzione e siti di stoccaggio.
“Second to none” (secondo a nessuno) era il suo motto: un lavoratore instancabile ed ideatore di nuovi spunti.
Condoglianze alla famiglia dalle redazione di Ideawebtv e Rivista Idea.