Rischia la chiusura 1 impresa agricola su 3 in Piemonte a causa dei costi di produzione e dell’energia alle stelle, della siccità, dei danni da selvatici, delle speculazioni lungo le filiere e, non da ultimo, dei due anni di pandemia. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti che, nell’ambito del Consiglio regionale della Federazione, a Torino, ha incontrato il Governatore Alberto Cirio. Presenti, oltre al Presidente regionale Roberto Moncalvo e al Delegato confederale Bruno Rivarossa, i Presidenti e i Direttori delle Federazioni provinciali, Enrico Nada e Fabiano Porcu per la Coldiretti Cuneo.
Al centro degli interventi, la profonda crisi che vive l’agricoltura sul nostro territorio fra rincari, pratiche sleali e siccità, i cui danni, visto il protrarsi della crisi idrica, sono saliti ad oltre 1 miliardo e mezzo in Piemonte, poiché tocca tutti i comparti causando una diminuzione dei raccolti fino al 50% del mais, fino al 30% del grano, dal 30 al 100% dei foraggi per il bestiame, e un calo del 20-30% della produzione di latte, tipico durante l’estate ma non di questa entità.
“Per questo – evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – oltre agli 80 milioni di euro stanziati dal Governo per le filiere zootecniche in crisi, è urgente integrare il fondo per consentire un vero e concreto rilancio del comparto allevatoriale, che riveste un ruolo economico di primaria importanza nella Granda e in Piemonte. Ma non solo: è prioritario ristorare i danni provocati dalla siccità, ottenere lo stato di calamità per il Piemonte che consentirebbe almeno lo sgravio alle imprese agricole dei contributi nell’immediato e accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo dell’acqua, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie, senza dover agire sempre e solo in emergenza”.
“Non possiamo, poi, dimenticare, i danni provocati dai cinghiali – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – una situazione disastrosa denunciata a giugno nell’indagine ‘Ungulati, emergenza sul territorio’ realizzata dal giornalista Stefano Rogliatti. Dalla peste dei cinghiali agli incidenti stradali, l’ultimo mortale della settimana scorsa a Villanova Mondovì, alle problematiche ambientali: è ora di agire senza ulteriori indugi, cavilli burocratici e strumentalizzazioni, incrementando gli abbattimenti che sono appena di 2.000 capi in Piemonte quando l’obiettivo è di 50.000 poiché, oltretutto, a causa dei cinghiali, sono già stati persi circa 80.000 ettari”.
In un momento critico a livello internazionale, in cui è essenziale raggiungere maggiore autosufficienza per la produzione di risorse alimentari, Coldiretti punta sulla necessità di generare contratti di filiera per poter garantire prezzi equi alle imprese, che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali.
Proprio in riferimento al Decreto legislativo che attua la Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto da Coldiretti e in vigore dal dicembre 2021, il Capo Area Legale di Coldiretti Raffaele Borriello ha sottolineato al Consiglio regionale: “Finalmente si definiscono quegli elementi caratteristici dei contratti affinché venga disciplinata la relazione commerciale fra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli e alimentari. Il Decreto istituisce una authority dedicata in tema di monitoraggio, prevenzione e lotta alle pratiche sleali. Prima i rapporti contrattuali erano regolati dall’Antitrust, ora il compito è passato all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, l’ICQRF che fa capo al Ministero delle Politiche agricole. Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. È stato introdotto anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle Associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. A tal proposito, Coldiretti è pronta a presentare le denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole, in un momento in cui sono già costrette ad affrontare pesanti rincari dei costi produttivi”.