Giocare a calcio e studiare negli USA? Pietro Musso ha deciso di fare entrambe le cose

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Pietro Musso nella sua esperienza alla Giovanile Centallo con il DS Samuele Parola

Conciliare la vita da calciatore e da studente non è semplice, ma Pietro Musso, ci sta riuscendo. Musso, classe 2001 ha giocato fino a 17 anni nel Cuneo, poi il campionato di Eccellenza e Promozione e finito il liceo si è iscritto alla Facoltà di Economia. Ad agosto 2021 tramite borsa di studio è partito per il Nebraska, direzione Freemont, nel cuore degli Stati Unisti per continuare gli studi. Qui frequenta il college Midland University, che permette di unire lo studio e il calcio, altrimenti difficile da portare avanti dalle nostre parti. Ora Pietro è tornato a casa per vacanze e lavora al bancone di un bar a Cuneo, ma ad agosto ripartirà per il secondo anno di università negli USA per laurea.

Qui ci racconta la sua esperienza come calciatore e come studente:

Pietro raccontaci la tua esperienza

“Calcisticamente sono cresciuto nelle giovanili del Cuneo Calcio, dove ho giocato dalla terza elementare fino alla Berretti, dopodiché sono passato alla Juniores del Bra e successivamente al Centallo in Eccellenza per poi passare al Valle Varaita in Promozione. Dopo il liceo ho iniziato Economia, qui tramite borsa di studio e a College Life Italia ho deciso di partire per gli USA. Successivamente sono stato contattato dai coach americani e lo scorso agosto sono partito Freemont per college Midland University.”

Come sta andando?

“Sta andando bene: quest’anno ho ricevuto due premi accademici per la media scolastica e sono stato capocannoniere della squadra con cui siamo arrivati ai playoff per le fasi nazionali della nostra conference (paragonabile alla nostra Eccellenza). Certo i primi periodi non è stato semplice tra lingua e volo (17 ore di viaggio), ma non sono assolutamente pentito della scelta anzi sono davvero molto contento.”

Differenze tra lo studio negli USA e in Italia? E nel calcio?

“In America siamo molto seguiti sia dal punto di vista accademico che sportivo, e il sistema universitario americano è simile alle scuole superiori in Italia: oltre alle lezioni ci sono compiti e progetti da fare che influiscono molto sui voti finali. Questi voti influiscono anche molto sullo sport: se si va male e non ci si presenta a lezione non si possono effettuare allenamenti e competizioni, si è prima studenti e poi atleti. Lo sport, nel mio caso il calcio, si basa infatti molto sul college ed è ben organizzato. Le strutture che abbiamo a disposizione dal college in Italia le hanno solamente le squadre primavera dei club più importanti, basti pensare che università e college hanno sponsor importanti come Nike e Under Armour.”

Cosa ti aspetti dal futuro? Sia in ambito universitario-lavorativo che calcistico

“Per il futuro valuterò le offerte sia lavorative e formative che calcistiche. Ho ricevuto un offerta da un club per giocare in una lega estiva americana, ma sarà forse per l’anno prossimo. Quest’anno ho preferito rientrare in Italia e ad agosto ripartirò per il secondo anno di università negli USA.”

Consiglieresti questa esperienza?

“Decisamente sì, è una bellissima esperienza che mi ha permesso conciliare studio e calcio, cosa difficile dalle nostre parti. Questa esperienza permette inoltre di conoscere molte persone, confrontarsi con un’altra realtà e anche di migliorare nell’inglese, lingua sempre più richiesta al giorno d’oggi.”