«“Coraggio” e “compassione” nel vocabolario reale grazie alla grande umanità di Lady Diana»

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«Diana è arrivata a palazzo come un uragano. Tra la Regina e la moglie di Carlo c’è stato da subito uno scontro violento, in primo luogo perché Diana aveva un carattere molto autonomo», confida la giornalista di origini cuneesi «e in secondo luogo perché, da vera appassionata di modernità, Lady D. cercò di portare questa ventata di nuovo dentro le mura del palazzo in maniera forse troppo irruenta. Mentre Filippo aveva saputo procedere per gradi nel mostrare a sua moglie la necessità del trono di adeguarsi ai tempi che stavano cambiando, Diana non aveva avuto questa capacità di accettare i tempi lunghi di un’istituzione secolare rallentata dall’etichetta di corte. Lo scontro tra due modi di interpretare il ruolo reale, unito ai vari flirt sentimentali della Principessa e all’amore mai sopito di Carlo per Camilla, ha portato all’esito drammatico e imprevedibile che tutti conosciamo. La tragica morte di Diana ha però costretto i Windsor a un esame di coscienza che ha permesso di cogliere gli elementi buoni introdotti da Lady Diana. Il principe William, recentemente, ha ringraziato per il loro coraggio e la loro compassione i vincitori dei “Diana Awards”, un premio a lei dedicato; sicuramente i termini “coraggio” e “compassione” sono entrati nel vocabolario reale proprio grazie a lei. L’attuale attenzione per il sociale dei Windsor, in particolare di William e Kate, è infatti figlia degli abbracci della Principessa con i malati di Aids e della sua mancanza di timore nel mischiarsi con i sofferenti e con gli ultimi. Diana ha avuto il grande merito di introdurre questi elementi molto umani dentro le dinamiche piuttosto rigide di una famiglia che ha dovuto da sempre fare i conti con il suo essere, prima di tutto, un’istituzione».