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«Grande innovatore continuerà a guidarci»

La famiglia Frandino ricorda Mario, amministratore delegato e co-fondatore della saluzzese Sedamyl

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Il mondo dell’imprenditoria piange Mario Frandino, fondatore e per molto tempo amministratore delegato della Sedamyl di Saluzzo, realtà di riferimento per quanto concerne la lavorazione del grano e della sua trasformazione in ingredienti da impiegare nelle industrie alimentari (oltre 500 dipendenti e più di 500 milioni di euro di fatturato all’anno).

Classe 1943, si è spento a Revello, al termine di una breve malattia. Cresciuto a Scarnafigi assieme ai genitori e ai sette fratelli, aveva studiato Ingegneria Chimica al Po­litecnico di Torino, conseguendo la laurea. In seguito, aveva iniziato la propria carriera professionale, trovando occupazione presso la Snam Progetti (gruppo Eni). Grazie a questa esperienza, sviluppò una grande esperienza nell’ambito della progettazione. Successivamente, e siamo nel 1980, assunse la direzione dell’azienda di famiglia, l’allora Seda, a Saluzzo, divenuta appunto poi Sedamyl. Mario Frandino, in questo senso, condividendo l’esperienza con il fratello maggiore Oreste, ha fornito un notevole impulso per la crescita dell’impresa, puntando sull’innovazione, sugli investimenti e sulla diversificazione. La Se­damyl arriva a produrre, prima in Italia, alcol da cereali, oltre ad amidi e derivati. L’azienda saluzzese si amplia anche all’estero, fino a divenire una delle realtà più importanti a livello europeo.

La famiglia Frandino, in una nota pubblicata sul sito Sedamyl, lo ha ricordato così: «Con immenso dolore annunciamo la scomparsa di Mario Fran­dino, amministratore de­legato del gruppo e co-fondatore dell’azienda. Uomo mite, grande innovatore e leader carismatico, Mario ha guidato il gruppo con la sua grande conoscenza dei processi industriali e le sue geniali intuizioni, guadagnandosi con i fatti la stima e il rispetto della comunità locale e di tutto il panorama industriale internazionale. Lascia un grande vuoto ma i suoi insegnamenti e il suo operato rimarranno fortemente im­pressi nel no­stro gruppo e nelle persone che hanno avuto la fortuna e il piacere di lavorare assieme a lui».

Oltre al titolo di Cavaliere del Lavoro, era stato premiato con il riconoscimento “Sigillo d’Oro” della Camera di Commercio.
Ap­pas­sionato di arte e sport, ha sostenuto diversi interventi in campo artistico e sociale. Lascia la moglie Adriana, le figlie Elena e Anna con le rispettive famiglie, i nipoti, il fratello Oreste e le sorelle.

Si stringono al dolore della famiglia Frandino anche l’editore Carlo Borsalino, con i figli Simona e Davide, e le redazioni di Rivista IDEA e IDEAWEBTV.IT.