Borgate dal Vivo: il 13 agosto a Paraloup con Franco Arminio

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Le Prove di eremitaggio sono un tentativo di allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto, un concetto che appartiene ai mistici, ai santi. È la condizione fondamentale dell’eremita. Una figura apparentemente difficile da inserire nella contemporaneità, perché costringe a pensare al passato (gli eremiti nel deserto, nel medioevo, i santoni rifugiati nelle grotte).

Ma “allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto” è una necessità anche contemporanea, un’esigenza spirituale che non trova accoglienza nei tradizionali luoghi di culto, e una condizione sempre più sotto minaccia in quest’epoca, considerato che “nel mondo contemporaneo e tecnologizzato presto non ci sarà alcuno che potrà rifugiarsi da qualche parte nella speranza di non essere spiato.” (Z. Bauman).

Alex Majoli, Fabio Barovero e Franco Arminio (rispettivamente fotografo, musicista e poeta) hanno portato in scena in un unico spettacolo una specie di incontro diretto con il pubblico, un report di viaggi, il cuore messo a nudo di quella loro comune attitudine indispensabile: “allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto”. Borgate dal Vivo ospita le Prove di eremitaggio sabato 13 agosto sul meraviglioso palco di Borgata Rittana, a Paraloup, affacciato sulla valle Stura: lontano dai rumori, dalla frenesia, vicino al cielo e al battito del cuore.

Nel corso del primo lockdown del 2020, in seguito alle ristrettezze per la pandemia da Covid-19, abbiamo provato tutti – costretti – il significato di isolamento, ma non una libera esperienza eremitica.

Molti di noi hanno sperato, all’inizio della pandemia, in un buon uso della sventura collettiva in corso. Ci è apparso chiaro dopo l’estate che quel fervore civile era sbiadito, che il tema di cambiarci grazie al dolore era smarrito. Ma qualcuno ha scritto che quando il pericolo è più grande arriva ciò che salva. A dispetto delle apparenze, il bene è ancora possibile e la contentezza può resistere ad ogni umiliazione. La contentezza ci salverà se ci batteremo per salvarla. Ora abbiamo bisogno di raggiungere la platea in modo inedito, rigenerativo. Vorremmo far sentire il fiato sul collo al pubblico, il respiro negato, un soffio vitale.

Come fanno a convivere il video di una donna che prega in mezzo ai reporter di mezzo mondo all’indomani della strage del Bataclan a Parigi, un viaggio con il poeta Franco Arminio tra le case nuove già abbandonate di un paese irpino, le prime istantanee catartiche di una Sicilia spiazzata e spiazzante che si cala nell’emergenza Covid? Sullo schermo scorre un flusso di immagini, tratte da video e fotografie di Alex Majoli, che ci costringe a guardare il mondo come “sospeso tra teatro e realtà”. Allo stesso tempo, il linguaggio fotografico si unisce alla musica creando una dimensione liturgica dello sguardo eremitico sul mondo.

PROVE DI EREMITAGGIO Hermitage session
di Fabio Barovero
con Franco Arminio – testi e voce recitante
fotografie e video di Alex Majoli
Fabio Barovero – piano, elettronica e conduzione
Simone Rossetti Bazzaro – violino, viola

Lo spettacolo sarà preceduto da due attività speciali:
Camminata Rural Migrantour a Borgata Paraloup: Un percorso con un’accompagnatrice interculturale alla scoperta delle storie di migrazione, resistenza e ritorni sui sentieri intorno alla Borgata Paraloup.
ore 17-19 | ritrovo sulla terrazza del ristoro di Paraloup (percorso ad anello)
€ 15 a persona, posti limitati
Prenotazione obbligatoria: [email protected]
Merenda sinoira con l’autore: Merenda sinoira in attesa dello spettacolo e momento di firmacopie con l’autore.
ore 19-21 | sulla terrazza del ristoro di Paraloup
€ 15 a persona con bibita inclusa, posti limitati
Prenotazione obbligatoria: [email protected]

FRANCO ARMINIO
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in provincia di Avellino; poeta, scrittore, regista, reporter lirico, documentarista, promotore di battaglie civili, inventore di uno sguardo nuovo sull’Italia interna e interiore di cui ha molto scritto che ha chiamato “paesologia”, lavoro di letteratura composto da libri memorabili come Viaggio nel cratere (Sironi), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori; premio Carlo Levi e premio Volponi). Nel 2015 fonda la Casa della paesologia a Trevico, il comune dell’Irpinia più elevato in altitudine nonché antica sede della Baronia.
Roberto Saviano lo ha definito «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai
raccontato il terremoto e ciò che ha generato».

FABIO BAROVERO
Compositore, musicista, produttore; lavora per il cinema, la televisione, la radio e il teatro. Ha al suo attivo centinaia tra spettacoli, concerti, sonorizzazioni, allestimenti nonché partecipazioni a progetti discografici in ambito italiano e internazionale. È membro fondatore del gruppo dei Mau Mau, band italiana tra le più note nel panorama della world music. Tra le molte collaborazioni: Africa Unite, La Crus, Ivano Fossati, Vinicio Capossela.
È coautore, produttore, esecutore in tutti gli album di Saba Anglana, pubblicati in 60 Paesi. Nel 1997, insieme a Roy Paci, è ideatore del progetto Banda Ionica. Vince il “Nastro d’Argento” per le musiche del film La Febbre di Alessandro D’Alatri e il “Carlo Savina Music Award” per la colonna sonora di Dopo Mezzanotte di Davide Ferrario. Pubblica tre album come solista, con una personalissima estetica musicale tra elettronica e partiture orchestrali: Preghiere (2003), Sweet Limbo (2010), e Eremitaggi (2019).

ALEX MAJOLI
Alex Majoli (Ravenna, 1971) è un fotografo italiano.
Il suo lavoro verte sulla condizione umana e sulla teatralità che ci si presentano quotidianamente. La carriera di Alex Majoli iniziò dopo aver fotografato la chiusura di un noto manicomio sull’isola di Leros in Grecia, diventato la sua prima monografia Leros. L’interesse di Majoli per le cure psichiatriche lo porta a proseguire il suo lavoro in Brasile, dove inizia un progetto che sarebbe durato venti anni, intitolato “Tudo Bom”, un’esplorazione della complessa società brasiliana.

Per molti anni Majoli ha lavorato come fotogiornalista e l’esperienza acquisita sul campo lo ha portato a esplorare l’idea della teatralità della vita. Le sue foto diventano scene di un film dove le persone, attraverso la loro performance, esprimono il loro essere come se fossero su un palcoscenico. Attualmente sta lavorando a un progetto che esplora l’attuale frammentazione e polarizzazione dell’identità europea, in un periodo di crisi che ha messo l’Europa davanti a scelte decisive. È membro di Magnum photos dal 2001 ed è rappresentato dalla galleria Howard Greenberg.

c.s.