Il rincaro dell’energia e dei mangimi per l’alimentazione degli animali ha già spinto a +60% rispetto alla media i costi delle stalle dove si allevano i maiali per le produzioni di prosciutti di Parma e San Daniele e dei salumi DOP della tradizione Made in Italy alle prese anche con una burocrazia soffocante che moltiplica spese e controlli. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla situazione di una filiera della norcineria nazionale che dalla stalla alla tavola vale oltre 100.000 posti di lavoro e 20 miliardi di fatturato.
La filiera suinicola cuneese conta 800 aziende e quasi 900.000 capi, destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.
“Una situazione difficile e ingiusta da risolvere prima possibile con la razionalizzazione delle procedure burocratiche di controllo per una maggiore efficienza che, da un lato, garantisca sempre la qualità delle nostre produzioni e, dall’altro, permetta alle aziende di continuare a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie e difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo a causa della guerra in Ucraina” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Gli allevamenti italiani e piemontesi stanno già affrontando la pesante situazione creata dalla minaccia della PSA portata dall’invasione di cinghiali che purtroppo ha già causato l’abbattimento di migliaia di maiali sani.
“Come se non bastasse l’aumento esponenziale dei prezzi dei prodotti per l’alimentazione dei maiali ed energia causato dalle tensioni per la guerra in Ucraina – sottolinea Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – adesso le aziende devono fare fronte a nuove spese con la moltiplicazione di controlli fotocopia nel circuito dei prosciutti e salumi DOP i cui costi sono sempre a carico degli allevamenti”.
Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it
c.s.