Alba partecipa alla terza edizione del progetto “Breads of the Creative Cities” ideato nel 2018 dalla Itki Foundation in collaborazione con la città creativa per la gastronomia Tucson (Arizona) e lo fa presentando un piatto della tradizione simbolo del territorio: i tajarin.
“Breads of the Creative Cities” ha l’obiettivo di riunire tutti i sette cluster del network delle Città Creative Unesco (musica, letteratura, artigianato e arte popolare, design, media arts, gastronomia e cinema) in una pubblicazione sia digitale sia cartacea che sottolinei il significato culturale degli alimenti tipici a base della semplice farina mista ad acqua: dai tajarin di Alba al miso ramen e ai noodles del Giappone (Sapporo, media arts), dalle monas della Spagna (Denia, gastronomia) al pane carà del Brasile (Santos, cinema) e così via.
È stata quindi ampliata ufficialmente la sezione dedicata alla città di Alba (che in passato aveva partecipato inserendo la ricetta del pane di Langa) con un breve cenno alla storia e all’aspetto culturale rappresentato dai tajarin, la pasta all’uovo tipica del territorio di Langhe, Monferrato e Roero, nonché fiore all’occhiello dei pastifici locali.
I tajarin rappresentano il capolavoro dell’antica tradizione capace di tirare la pasta in fogli sottili e tagliarli a mano: il risultato è non solo bello da vedere, ma anche spettacolare da gustare.
L’assessore al Turismo del Comune di Alba, Emanuele Bolla, sottolinea l’importanza di continuare ad essere parte di progetti volti a creare momenti di condivisione e confronto con le altre città del network e, in quanto città creativa Unesco per la gastronomia, «di valorizzare le nostre eccellenze». «I tajarin – prosegue l’Assessore – fanno parte della tradizione culinaria locale da molti secoli e, ancora oggi, rappresentano il piatto delle speciali occasioni familiari. Sono il simbolo della domenica langarola e portano con sé una sensazione di festa, soprattutto se abbinati al tartufo bianco d’Alba lamellato finemente».
Il libro “Breads of the Creative Cities” racconta storie e tradizioni di oltre cento “custodi della conoscenza” (fornai, mugnai, chef, contadini) attraverso gli ingredienti e le ricette del loro pane tradizionale, così come di qualsiasi alimento di base derivato dalla farina che svolga un ruolo culturalmente significativo nel patrimonio di una comunità. Il pane, infatti, il più universale di tutti gli alimenti di base, è sinonimo allo stesso tempo di connessione e diversità tra le varie culture del mondo.
Ideare una risorsa digitale culturale in cui vengono evidenziati le tradizioni e gli sforzi di fornai e mugnai dietro la creazione del pane crea una relazione più intensa tra le Città Creative e rafforza quindi l’intero network. Un tema collettivo come il pane aiuta inoltre a ragionare e confrontarsi su questioni universali come l’agricoltura, la nutrizione e lo sviluppo sostenibile delle comunità locali.
Per maggiori informazioni sul progetto è possibile visitare il sito Internet ufficiale, a questo indirizzo: https://breadsofcreativecities.org/ed-2022/.
Città Creative Alba punta pure sui tajarin
La capitale delle Langhe ha scelto uno dei suoi prodotti simbolo per partecipare al progetto internazionale “Breads of the Creative Cities”