Sei giorni per celebrare Cesare Pavese nel suo paese natale e, per la prima volta, in quello dove fu confinato: da giovedì 8 a domenica 11 settembre e poi ancora martedì 13 settembre 2022, Santo Stefano Belbo ospita la XXII edizione del Pavese Festival, la rassegna tra musica, arte, teatro e libri che ogni anno invita grandi protagonisti del panorama culturale italiano a dialogare con lo scrittore, le sue opere e i luoghi che le hanno ispirate.
A seguire, sabato 17 settembre, il festival si sposta a Brancaleone, il paese in provincia di Reggio Calabria dove Pavese visse al confino tra il 1935 e il 1936 e che ispirò il romanzo Il carcere. Prosegue così, sulle tracce del Mito, lo scambio tra le Langhe e questo angolo di Magna Grecia avviato con la terza stagione della serie Io vengo di là, dedicata ai luoghi pavesiani in Italia e nel mondo.
Filo conduttore del Pavese Festival 2022, la figura femminile nelle opere di Cesare Pavese, condensata nella frase Tu sei come una terra che nessuno hai mai detto, tratta da una delle poesie della raccolta La terra e la morte. A dar forma a questa suggestione ancora una volta il tratto di Paolo Galetto, cui la Fondazione Cesare Pavese aveva già affidato la realizzazione dell’immagine guida del 70° anniversario della morte di Pavese.
«Una donna di cui non si vede il volto, di profilo e sinuosa, con un vestito che sembra calligrafia, immersa fino alle gambe in un’acqua che rispecchia. Quasi a trapassarla un accenno di panorama langarolo, come fossero ali». Così Galetto presenta l’acquerello in bianco e nero realizzato per il festival. «Unico tocco di colore, dei petali di un rosso festa, fiammeggiante, passionale. La frase guida come un tatuaggio che corre lungo la schiena».
«La donna per Pavese è parola», sottolinea Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, «una parola che è ricerca, dialogo, scoperta, ricordo, introspezione, fanciullezza, verità: poesia. Una donna ritratta come se Pavese fosse di fronte a uno specchio alla ricerca del segreto taciuto della propria esistenza e della parola con cui narrarlo. Una donna Leucò, divinità sotterranea, interiore con cui dialogare descrivendosi. Una donna Mito, l’unica davvero possibile per Pavese. “L’ho creata dal fondo di tutte le cose che mi sono più care, e non riesco a comprenderla”, scrive lui stesso in un’altra poesia dal titolo emblematico, Incontro. Dedichiamo questa edizione del Pavese Festival alle donne delle opere di Cesare Pavese, alle parole, alla poesia che generano e alle parole, alla poesia che le ha generate».
L’edizione 2022 verrà presentata martedì 6 settembre alle 18 alla libreria laFeltrinelli di Piazza CLN a Torino alla presenza del direttore, Pierluigi Vaccaneo, e del presidente della Fondazione, Laura Capra, sindaco di Santo Stefano Belbo.
PROGRAMMA
L’edizione 2022 parte a Santo Stefano Belbo giovedì 8 settembre alle 18.00, con l’inaugurazione della mostra “Sei di sangue e di terra” che omaggia la ricerca di Paolo Spinoglio a vent’anni dalla sua scomparsa. Sculture e disegni dell’artista dei “visi che sorridono senza occhi” saranno esposti nella chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo fino a domenica 8 gennaio 2023.
Una mostra che attraverso la figura femminile vuole suggerire un dialogo tra la poesia di Pavese – il titolo è un verso tratto da Anche tu sei l’amore – e la scultura di Spinoglio: tanto essenziali quanto potenti nella loro capacità di scandagliare il segreto intimo della nostra umanità. Una scultura semplice, immediata, quotidiana come la vita quella di Spinoglio, con opere che emanano una profonda spiritualità e invitano a una silenziosa e personale riflessione. La mostra si completa con un gruppo di disegni, spesso legati alle sculture esposte: fogli chiaroscurati, animati da vivide figure umane, colte nei gesti della meditazione e della fatica. La mostra organizzata dalla Fondazione Cesare Pavese in collaborazione con l’Associazione Paolo Spinoglio è corredata da un catalogo con testi di Gian Giorgio Massara, Raffaella Mirandola Spinoglio e Pierluigi Vaccaneo, acquistabile sullo shop della Fondazione a partire dal giorno dell’inaugurazione (www.fondazionecesarepavese/shop).
A seguire, alle 18.45 From C. to C. Poems by Cesare Pavese translated by Beppe Fenoglio, una conversazione con il professore Valter Boggione dedicata alle traduzioni fenogliane delle poesie di Pavese, a cui saranno affiancate le letture di Laura Della Valle. L’incontro è organizzato in collaborazione con il Centro Studi Beppe Fenoglio nell’anno del centenario della nascita dello scrittore.
Alle 21.30 l’appuntamento ormai consueto con le parole e la musica di Neri Marcorè, accompagnato da Domenico Mariorenzi. Sul palco di Piazza Umberto I, il poliedrico attore marchigiano porterà in scena La fragile illusione dell’amore. Le donne di Cesare Pavese, un reading musicale tratto dall’omonimo testo curato da Giovanna Romanelli. A sottolineare il legame d’affetto che lo lega a Santo Stefano Belbo, dove è stato ospite del Pavese Festival per quattro anni consecutivi, Marcorè riceverà la cittadinanza onoraria dal sindaco Laura Capra.
Venerdì 9 settembre alle 17.00 nel borgo vecchio, il giardino di Casa Cecilia – in Via Guglielmo Marconi, 56 – ospiterà Happy Birthday Cesare, uno studio per uno spettacolo teatrale sulla memoria e sull’oblio liberamente ispirato a La luna e i falò, con Luigi D’Elia e la regia di Roberto Aldorasi.
A seguire, alle 18.00 lo scrittore Omar Di Monopoli presenterà il libro Brucia l’aria (Feltrinelli) in dialogo con Carlo Borgogno della libreria Milton di Alba e Daniela Bussi, referente della Biblioteca Civica “Cesare Pavese” di Santo Stefano Belbo.
La serata proseguirà in Piazza Umberto I alle 21.30 con il concerto di Cristina Donà, in tour con il nuovo album deSidera, dedicato al tema del desiderio come motore indispensabile delle nostre vite, ma anche fonte di un incolmabile vuoto, di un’insoddisfazione. Dieci canzoni che nascono da un’autoanalisi attraverso la quale si tenta di indagare, alla luce del desiderio, l’attuale condizione umana come riflesso di una somma di scelte e comportamenti individuali. Con lei sul palco, il musicista e produttore Saverio Lanza, che ha curato gli arrangiamenti del disco.
Sabato 10 settembre alle 11, alla chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, Luigi Dal Cin presenta Negli occhi di Luna, i falò, il libro ispirato a La luna e i falò scritto in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese e pubblicato quest’anno da Rizzoli. Un romanzo di formazione sulle tracce di Cesare Pavese nato dalla volontà di avvicinare i più giovani ai temi pavesiani, in un rimando continuo tra la storia del protagonista – un Anguilla contemporaneo – e i personaggi, i luoghi e le parole di Pavese.
Il sabato pomeriggio si apre con la tradizionale passeggiata lungo i sentieri pavesiani che circondano Santo Stefano Belbo, ora valorizzati all’interno degli itinerari tematici del MOM- Multimedia Outdoor Museum, in partenza dall’Infopoint di Piazza Umberto I alle 17.00.
Dalle colline si tornerà nuovamente nel borgo vecchio per Cuore di Gipo, lo spettacolo di Giulio Graglia in omaggio a Gipo Farassino, presso la chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, alle 18. Sul palco, Riccardo Forte interpreterà un testo inedito dello scrittore e giornalista Bruno Quaranta, depositario per volontà dello chansonnier dei suoi ricordi e dei suoi ultimi mesi di vita. Lo spettacolo, prodotto da Linguadoc, alterna recitazione, filmati e canzoni live esattamente come se ci fosse Gipo in scena. Lo spettacolo rientra tra gli appuntamenti della XVI edizione del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900.
A seguire, alle 19.30, sempre presso la chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, “VIVERE: un Mestiere secondo Pavese, performance multimediale ideata da Pino Ninfa e accompagnata da Umberto Petrin al pianoforte, in cui la vita artistica di un fotografo e di un pianista incrociano quella del grande scrittore.
La terza serata del festival vede protagonista Fiorella Mannoia, alle 21.30 in Piazza Umberto I, con La versione di Fiorella, il tour che prende il nome dalla sua trasmissione andata in onda su Rai3 dallo scorso ottobre a marzo. Dopo una primavera di concerti nei teatri, la data santostefanese chiude la versione estiva del tour in cui Fiorella Mannoia interpreta i brani che hanno contraddistinto la sua carriera, dagli inizi fino all’ultimo album Padroni di Niente. Ad accompagnarla sul palco Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro “DOC” De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale di tutto lo spettacolo.
Domenica 11 settembre sarà possibile partecipare a una serie di workshop di fotografia stenopeica a cura dell’associazione culturale “La scatola gialla” di Cuneo, in partenza rispettivamente alle 10.30, 14.00, 16.00 dalla Biblioteca Ragazzi (Biblioteca Civica “Cesare Pavese”, piano terra). Senza ottiche e senza regolazioni, una scatola stenopeica è una scatola trasformata in una macchina fotografica delle origini. Attrezzata solo di un piccolo foro e di carta fotosensibile, permette di scattare foto grandangolari in bianco e nero con un tempo di esposizione piuttosto lungo generando effetti molto suggestivi. Il laboratorio si rivolge ad appassionati e curiosi che vogliono sperimentare questa tecnica.
Alle 11.00, al Giardino degli Ulivi di Camo, gli autori Pietro Giovannini e Maurizio Beucci presenteranno il libro Impossible Langhe, il romanzo turistico sulle nuove rotte di Langa.
Nella stessa mattinata, in Alta Langa, nella chiesa di San Martino a Gorzegno, Claudio Lorenzoni inaugurerà alle 10 la mostra This Must Be The Way – The Show, dedicata alla terza fase del progetto multidisciplinare This Must Be, avviato nel 2019 alla Fondazione Cesare Pavese. Nelle diverse tappe di #TheWay, gli interpreti – oltre a Lorenzoni, Valentina Cei, Maria Mesiano, Gianpaolo Demartis, Bruno Biddau e Irene Rubiano, Andrea Torelli e Famiglia Rivoltella – sono stati chiamati a rappresentare, ciascuno con il proprio medium, una parola non scritta, non cantata, non detta, alla ricerca di un fil rouge.
In particolare, per la tappa del 16 luglio 2022, Lorenzoni è tornato sulle tracce dello scrittore correndo da Ardore (RC) al letto del confino a Brancaleone (RC). Ad accompagnarlo nella tappa, dedicata al tema dell’amicizia e del viaggio e ispirata ai romanzi La luna e i falò, Il diavolo sulle colline e Il carcere, gli scatti di Maria Mesiano e la scrittura di Valentina Cei.
Nel pomeriggio si torna alle 16.30 per la presentazione del fortunato romanzo La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini (Einaudi). L’autore Antonio Pascale racconterà, nel giardino della cantina Marcalberto, tutto quello che è importante sapere sulla natura umana e sul mondo che abbiamo costruito, utilizzando uno strumento d’eccezione che pochi usano: le piante, appunto.
A chiudere il fine settimana santostefanese, sul palco di Piazza Umberto I alle 21 un altro graditissimo ritorno, quello di Omar Pedrini, ospite del Pavese Festival per il terzo anno consecutivo. Questa volta il cantautore e storico leader dei Timoria si esibirà in qualità di trio elettroacustico (insieme a Davide Apollo, voce, e Simone Zoni, chitarra elettrica), presentando il reading-concerto Anche tu sei l’amore. Sei di sangue e di terra, una selezione di poesie che raccontano la donna di Cesare Pavese nella sua accezione più mitica, lette per l’occasione da Alessandro Haber, cui farà da contrappunto la musica.
Altra novità di quest’edizione, la data infrasettimanale di martedì 13 settembre con la tavola rotonda “Arte, cultura e turismo come motore di sviluppo del territorio” con Massimo Bray, direttore editoriale dell’Enciclopedia Treccani ed ex ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo; Maria Elena Rossi, direttrice marketing e promozione dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo; Roberta Ceretto, presidente e responsabile comunicazione delle aziende vitivinicole Ceretto e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Al termine dell’incontro, Alberto Sinigaglia, presidente della giuria del Premio Pavese, presidente del comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese, nonché nuovo presidente del Polo del ‘900 di Torino, annuncerà i nomi dei vincitori del Premio Pavese 2022 che si svolgerà a Santo Stefano Belbo sabato 5 e domenica 6 novembre.
A seguire, in occasione di quello che sarebbe stato il compleanno di Ezio Bosso, la Fondazione Cesare Pavese in collaborazione con il festival In Poetica ha voluto organizzare una serata di Tafelmusik “alla Bosso”, riportando in Langa un’antica tradizione – quella della musica di accompagnamento a feste e banchetti, che il Maestro aveva rivisitato e riproposto proprio tra le sue amate colline. «A tavola insieme, pubblico e musicisti: così terminavano le feste della musica a casa di Ezio, interpretando liberamente l’origine del termine Tafelmusik» racconta il nipote Tommaso Bosso, tra gli ideatori della serata.
La cena, ospitata tra le mura medievali della chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo a partire dalle 20.30, prevede che tra i commensali siano presenti dei musicisti che, a celebrare la convivialità del momento, punteggeranno la serata di interventi musicali a sorpresa.
«La prospettiva – continua Bosso – è quella di cenare con alcuni tra i musicisti che sono stati più vicini musicalmente a Ezio in tutto l’arco della sua carriera artistica, e ascoltarli». In quest’occasione i musicisti coinvolti saranno il Quartettozerø, composto da Giacomo Agazzini (violino), Claudia Ravetto (violoncello), Roberta Bua (violino) e Giorgia Lenzo (viola), che suoneranno insieme a Federico Bagnasco (contrabbasso) e Feryanto De Michelis (pianoforte), proponendo pagine tratte dal vasto repertorio di composizioni del Maestro Bosso, oltre a loro creazioni.
Infine, sabato 17 settembre, per la prima volta il Pavese Festival si sposterà a Brancaleone, dove Cesare Pavese visse confinato dall’agosto del 1935 al marzo del 1936, con una serata all’insegna del viaggio e della musica rock. È infatti Omar Pedrini il protagonista dell’evento di chiusura della XXII edizione del Pavese Festival con il suo On the road. In viaggio verso l’occidente di Cesare Pavese, il reading-concerto dedicato alla passione di Pavese per la cultura e la letteratura americana.
In concerto nuovamente il trio elettroacustico: oltre a Pedrini ci saranno Davide Apollo (voce) e Simone Zoni (chitarra elettrica) e special guest Gipeto. Pedrini proporrà un inedito parallelo tra il percorso pavesiano e la beat generation, tra “il Middle West e il Piemonte”, per usare le parole usate da Cesare Pavese in “La letteratura americana e altri saggi”. Un viaggio musicale alla scoperta delle ambientazioni dei grandi narratori americani, da Sherwood Anderson a Hermann Melville passando per Dos Passos e Whitman, Faulkner e Lee Masters: scrittori che hanno narrato l’America dell’industrializzazione e dello spopolamento delle campagne. Quell’America letteraria che per Pavese diventa un contenitore di storie e un ricchissimo laboratorio linguistico ideale per la costruzione del proprio stile e dei propri personaggi.
INIZIATIVE COLLATERALI
Nell’intento di costruire un progetto sempre più condiviso e diffuso all’interno della comunità, anche quest’anno il Pavese Festival ha invitato commercianti e baristi di Santo Stefano Belbo a creare una vetrina e un aperitivo ispirate a Cesare Pavese e alle sue opere. Sarà il pubblico del festival a votare i migliori attraverso una cartolina, disponibile presso tutte le attività aderenti (la cui lista sarà consultabile sul sito della Fondazione), da imbucare all’ingresso del festival entro sabato 10 settembre. Il negozio e il locale più votati verranno premiati nel pomeriggio di domenica 11 settembre.
Combinando la dimensione offline con quella online, da fine luglio al primo weekend del Pavese Festival e poi di nuovo a ottobre fino al Premio Pavese, la Fondazione Cesare Pavese propone quest’anno un’attività di social reading sulla app Betwyll, dedicata alla trilogia della Bella estate. Dopo la rilettura del Diavolo sulle colline, appena conclusa, si prosegue con La bella estate e Tra donne sole, in lettura rispettivamente da venerdì 26 agosto a domenica 11 settembre, e da sabato 8 ottobre a domenica 6 novembre. In vista del Pavese Festival e nel mese antecedente al Premio Pavese, il pubblico sarà così invitato a confrontarsi in tempo reale sulla figura femminile nell’opera pavesiana (filo conduttore delle due manifestazioni), leggendo e commentando i due libri sulla app secondo un calendario condiviso. L’iniziativa riprende, a dieci anni di distanza, i primi esperimenti di social reading su Twitter ideati dalla Fondazione Cesare Pavese – con La luna e i falò e i Dialoghi con Leucò – e poi confluiti nell’esperienza di TwLetteratura, prima, e Betwyll, poi.
Infine, come appuntamento off del Pavese Festival si segnala la presentazione del libro L’opera poetica di Cesare Pavese, presso la libreria Mondadori di Enna nel giorno della nascita di Pavese, il 9 settembre 2022 in piazzetta Bovio alle ore 9.30.
E proprio i curatori del libro – Antonio Sichera e Antonio Di Silvestro – saranno i protagonisti della prossima puntata di Dialoghi con Pavese, la rubrica della Fondazione Cesare Pavese dedicata alla critica pavesiana contemporanea e curata da Iuri Moscardi. L’intervista sarà pubblicata sul sito della Fondazione nel mese di settembre.
BIGLIETTI E PRENOTAZIONI
Tutti gli eventi del Pavese Festival sono gratuiti (prenotazioni a partire da domenica 28 agosto 2022 sulla pagina Eventbrite della Fondazione Cesare Pavese), a eccezione del concerto di Fiorella Mannoia, i cui biglietti sono già in vendita sul sito e nei punti vendita autorizzati TicketOne, oltre che presso la Fondazione Cesare Pavese. Anche per la cena-concerto dedicata a Ezio Bosso i biglietti saranno messi in vendita a breve sullo shop della Fondazione (www.fondazionecesarepavese.it/shop).
Alcuni degli eventi saranno inoltre trasmessi in streaming sulla pagina Facebook della Fondazione (per il dettaglio si rimanda al sito http://www.fondazionecesarepavese.it/).
L’Istituto Comprensivo “Cesare Pavese” di Santo Stefano Belbo ha inserito gli eventi del Pavese Festival tra le attività valevoli per il riconoscimento di crediti formativi ai propri docenti, cui la Fondazione Cesare Pavese rilascerà un attestato di partecipazione su richiesta.
c.s.