Se si trattasse di un esame scolastico potremmo dire che Alba dei Campioni ha superato il test con risultati estremamente brillanti. La prima edizione del torneo calcistico benefico – organizzato dalla Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, con il patrocinio del Comune di Alba e della Regione Piemonte, in collaborazione con l’associazione Alba dei Campioni e il supporto di Alba Calcio, Albese Calcio e delle altre società calcistiche della zona, oltre che di numerosi sponsor – ha raccolto apprezzamenti trasversali. Anzitutto, per la finalità: uno splendido obiettivo sociale. Il ricavato delle partite che si sono disputate – tra le squadre Under 18 di Milan, Inter, Napoli e Paris Saint-Germain – verrà infatti impiegato per sostenere le attività di ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica. E poi, anche attraverso l’organizzazione di un partecipatissimo convegno sul “fair play”, sono stati lanciati concreti messaggi ai giovani atleti, al fine di sensibilizzarli circa i veri valori dello sport e sui rischi cui sono quotidianamente esposti. Tra questi il bullismo e anche la sua “versione” digitale, ovvero il cyberbullismo: nel dibattito organizzato presso il Teatro Sociale Busca e moderato dal noto cronista sportivo Fabio Caressa, dopo i saluti del governatore del Piemonte Alberto Cirio, del consigliere regionale Ivano Martinetti, del sindaco di Alba Carlo Bo (in video-collegamento), del consigliere comunale delegato allo Sport Daniele Sobrero e del presidente dell’associazione Alba dei Campioni Leonardo Prunotto, si sono alternati professionisti di assoluto valore: il medico albese, direttore dei Progetti Medici del Paris Saint-Germain Cristiano Eirale (che per IDEA cura la rubrica su sport e benessere “Gimme 5”), il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Alfredo Trentalange, Daniela Cusan della Fondazione Crc ed Elisa Lioce della Fondazione Banca d’Alba. Il gran finale ha avuto per protagonisti due campioni – sia sul campo che nella vita di tutti i giorni -, ovvero gli ex calciatori Massimo Mauro e Gianluca Vialli. «A fare la differenza e a rendere un calciatore un vero campione è la sua etica, il suo comportamento», ha rimarcato Mauro. Dello stesso avviso Vialli che parlato della sua personale convivenza con il tumore: «A novembre festeggio il quinto anno da malato di cancro e sono sicuramente fortunato a essere ancora qua. Non ho mai inteso questa malattia come una battaglia, l’ho immaginata come un viaggio, durante il quale, a un certo punto, il tumore, magari, si sarebbe stancato. E poi ho sempre pensato alle cose belle che mi facevano vivere. Ho pensato che non sarei potuto morire prima dei miei genitori e che non me ne sarei potuto andare prima di accompagnare le mie figlie all’altare. E poi ho tante cose da fare con il calcio, magari ancora con la Nazionale. Ora la mia missione è quella di cercare di ispirare e aiutare le persone che stanno soffrendo come me a trovare la forza per andare avanti. Il consiglio? Donate agli altri amore, affetto ed empatia. È la miglior cura. E, infine, ai giovani dico di fare, provare e, magari, sbagliare: l’importante è trovare il proprio scopo nella vita». Presente in sala, e applaudito per aver contributo all’organizzazione dell’evento, l’imprenditore vitivinicolo Bruno Ceretto.
Tornando al torneo benefico, il successo è stato anche sportivo. Tanti gli spettatori sugli spalti dello stadio di San Cassiano sia per le semifinali che per le finali: a vincere è stato il Milan che si è imposto ai calci di rigore davanti all’Inter (a poche ore di distanza dal derby vinto dalla prima squadra), mentre terzo si è piazzato il Napoli che, sempre dal dischetto, ha avuto la meglio sul Psg.
«Abbiamo avuto solo 55 giorni per organizzare il torneo, ma ce l’abbiamo messa tutta. Ci sono sicuramente aspetti da implementare ma crediamo che la manifestazione sia riuscita bene, anche grazie al valore del convegno proposto in teatro e al livello di gioco mostrato dalle squadra presenti – ha commentato il consigliere comunale delegato allo Sport, Daniele Sobrero -. Ora attendiamo anche le relazioni delle squadre partecipanti e degli altri soggetti coinvolti: la speranza è che questo evento possa diventare un appuntamento fisso. Si tratta di un progetto particolarmente significativo dal punto di vista sociale, sportivo e anche turistico». Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’associazione Alba dei Campioni, Leonardo Prunotto: «Siamo estremamente soddisfatti e ringraziamo di cuore tutti i partecipanti, i partner e gli sponsor. Abbiamo ricevuto tanti commenti positivi sia per lo spettacolo sportivo che è stato offerto sia per i progetti sociali che sono stati promossi: ciò ci fa guardare con ottimismo alle edizioni future, a cui stiamo già lavorando». L’ultima cartolina dell’evento è quella che mostra i giovani rossoneri – nell’occasione con la divisa bianca -festeggiare con il trofeo: segno che le sfide sono state molto combattute e avvincenti. Appuntamento, quindi, sperano tutti, al prossimo anno!