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Cuneo: la lezione sul paesaggio del filosofo Paolo D’Angelo ha aperto la XV Summer School Cespec

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Un salone d’onore del Municipio di Cuneo da “tutto esaurito” ha tenuto a battesimo nella serata di martedì 13 settembre la XV edizione della Summer School del Cespec dal titolo “Abitare. Il corpo, l’ambiente, il cosmo”. Ad aprire l’evento è stata la lezione inaugurale del filosofo Paolo D’Angelo dal titolo “Pensare il paesaggio, vivere il paesaggio” durante la quale è stato evidenziato come non vi è un unico modo di guardare al paesaggio anche perché non esiste una sua vera definizione. La Summer School prosegue a Cuneo fino a venerdì 16 settembre.

La partecipazione agli appuntamenti è gratuita su prenotazione, fino ad esaurimento posti, scrivendo a centrostudi.cespec@gmail.com. Il programma è visionabile sul sito Internet www.cespec.it e sulla pagina Facebook @cespecufficiale dove saranno pubblicate le relazioni di tutte le sessioni.

“Non possiamo considerare il paesaggio come fonte d’identificazione di chi ci vive: è piuttosto una fonte di memoria e affetti, ma non di identificazione – ha evidenziato il prof. Paolo D’Angelo -. Del paesaggio si occupano ai giorni nostri molte discipline, dalla geografia all’ecologia, dall’architettura all’antropologia. Non c’è dubbio, però, che alla sua origine quella di paesaggio sia una nozione soprattutto “estetica”, come sta del resto a dimostrare anche il linguaggio quotidiano: quando sentiamo parlare di paesaggio, pensiamo subito all’aspetto di un luogo, al suo essere bello, equilibrato, armonico o, viceversa, deturpato, disomogeneo, brutto. Ma esistono anche teorie più recenti, da quelle che riconducono il paesaggio reale alla pittura di paesaggio a quelle che lo equiparano all’ambiente fisico-naturale, da quelle che insistono sul suo carattere culturale a quelle che lo considerano una fonte di identificazione per le popolazioni che lo abitano. In conclusione, qualsiasi paesaggio è portatore di una qualità estetica, positiva o negativa. Parlare di paesaggio in senso estetico non significa parlare solo di paesaggi di particolare bellezza; i paesaggi degradati infatti, sono portatori di un valore estetico negativo, e non sono esteticamente negativi”.

Oggi – mercoledì 14 settembre, ndr – i lavori della Summer School sono iniziati alle 9.30 presso il Rondò dei Talenti (via Luigi Gallo, 1). Per la prima sessione seminariale, moderati da Jacopo Bodini (Universitè de Lyon3 / Collège des Bernardins) interverranno Pietro Pasquinucci (Università di Genova) con “Ontologia della carne e pluralismo ontologico. Il problema del corpo tra Merleau-Ponty e Descola”; Claudia Francesca Martiriggiano con “Per un’ecologia del fare. La relazione corpo-ambiente tra attività e passività in Maurice Merleau-Ponty”; Manlio Iofrida (Università di Bologna) con “Il corpo come cuore del mondo: corpo e ambiente, natura e cultura in Maurice Merleau-Ponty”. Nel pomeriggio, dalle 15.30 sempre presso il Rondò dei Talenti, Imma Fiorino (Politecnico di Milano) parlerà de “Il corpo disciplinato e la casa, nella cultura occidentale”, mentre Giulia Giraudo (Università di Torino) esporrà su “Lo spazio e i subalterni: chi resta escluso dalla smart city?”.

Domani, giovedì 15 settembre, si terrà il secondo evento clou della 15esima edizione, con l’incontro pubblico delle 21, sempre presso il Rondò dei Talenti (via Luigi Gallo, 1). Nel corso della serata, che sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook @cespecufficiale, interverranno lo storico del design Emanuele Quinz e l’antropologo Stefano Boni con “Il mondo è troppo comodo? Un dialogo sul comfort tra antropologia e storia del design”. Modera Francesca Perotto (Università di Torino).

c.s.