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La poesia del Balon con un evento dedicato a Bertola

Il 30 settembre allo sferisterio Mermet il libro sul giocatore di pallapugno che ha vinto di più

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Una giornata evocativa, nel nome di Felice Bertola e del balon. La sede non può che essere quella dello sferisterio Mermet, uno dei simboli di Alba. E l’omaggio al grande giocatore, protagonista dell’evento, non poteva che trovare sostanza in un libro dedicato a lui stesso: “Felice Bertola. Mito del balon ed eroe delle alte Langhe”. Succede tutto venerdì 30 settembre, quando i gesti e le parole assumeranno un significato speciale, si faranno letteratura non soltanto per il contenuto del libro ma soprattutto per le emozioni: quell’indescrivibile sentimento che accompagna da sempre un gioco che è anche identità, una storia che è parte del territorio.

Ma oltre che un’occasione per presentare l’opera letteraria incentrata sulla carriera sportiva e il profilo umano di Bertola, sarà anche un momento che riporterà alla luce racconti cristallizzati nella memoria collettiva. Ad esempio le sfide straordinarie e imprevedibili tra i due campioni Bertola e Berruti. E poi, visto che tutto si svolgerà all’interno del Mermet, sarà inevitabile entrare in sintonia con quel luogo speciale e condividerne la storia, l’origine antica di quando tutto – a metà dell’Ottocento – è cominciato ad Alba dando inizio a una vicenda unica, che appunto merita di essere raccontata. E poi, sullo sfondo ma non troppo, anzi in risalto, c’è un profilo che si staglia inconfondibile, narrato dalle parole di un grande giornalista e scrittore come Giovanni Arpino: ovvero Riccardo Ceretto e la sua avventura sportiva, oltre che umana. Nelle pagine iniziali del libro, la introduce aprendo il suo cuore e i suoi ricordi, un’autrice d’eccezione come Roberta, la nipote, figlia di Bruno. “Nonno Riccardo, Manzo e Bertola” così si intitola il testo di Roberta Ceretto dove si fa riferimento alla vicenda raccontata in seguito dallo stesso Arpino: tutto gira attorno a un suo articolo, in cui si tratteggiava la figura del «campionissimo» Augusto Manzo, un «re di Langa». Quell’articolo fu letto da Riccardo Ceretto «padre di due noti viticultori e “vignaioli”, assai in gamba» scrive Arpino. Che svela anche le parole di Bruno Ceretto in un successivo incontro: «Mio padre gira con quel suo articolo in tasca. Ogni tanto se lo rilegge. Anche al caffè. Non ha mai letto tanto in vita sua». Prima di morire, Ceretto senior dispone che quel ritaglio di giornale in cui si parla di pallapugno e di Augusto Manzo, debba seguirlo nella tomba. E così accade, con stupore e immensa emozione da parte dello stesso Arpino e del campionissimo.

Momenti che il libro su Bertola riporta all’attenzione e che vibreranno nella giornata del Mermet. Che sarà anche una grande festa per il mondo del balon, con la partecipazione delle società di Piemonte e Liguria, e che ha un fine nobile: l’incasso delle vendite, grazie all’azienda Ceretto, sarà devoluto alla Fondazione Mermet del presidente Nando Vioglio. Nomi che ritornano tra gli autori del libro: Luciano Bertello, Roberta Ceretto, Cor­rado Olocco, Fulvio Prandi, Aldo Scavino, Luigi Sugliano, Giovanni Tesio e proprio Nando Voglio. E i contributi portano firme illustri: Bruno Ceretto, Oscar Farinetti, Fabio Gallina, Carlo Petrini, Bruno Quaranta, Piero Scarzello, Giovanni Smorgon, con foto di Bruno Murialdo.