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L’opinione di Stefano Buono

«Possiamo realizzare reattori di nuova generazione che siano in grado di riassorbire le scorie. L’umanità è pronta a compiere questo passo»

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IL FATTO
a proposito di energie alternative, DA Chernobyl in poi, in italia non si parla più di nucleare. ora uno scienziato imprenditore promette un progetto sicuro e pulito

Scienziato e imprenditore, Stefano Buono ha lavorato al Cern di Ginevra per molti anni al fianco del premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia. In particolare, come ha spiegato lui stesso nei giorni scorsi: «Nel 1994 abbiamo cominciato a sviluppare insieme un progetto per produrre energia nucleare in modo sicuro». Sono passati 24 anni e Buono adesso punta a «realizzare reattori nucleari di quarta generazione in grado di assorbire le scorie delle vecchie centrali con un nuovo tipo di combustibile». In questo modo, sostiene il ricercatore, non ci sarà più la necessità di scavare per estrarre l’uranio dal suolo. Niente più miniere, quindi, e niente più rischio di contaminazioni: «Sono i reattori più sicuri che si possano progettare».
Newcleo, la società fondata per questo progetto da Buono, ha sede a Londra, un centro di sviluppo a Torino e una succursale in Francia. L’idea è di costruire tre prototipi: «Il primo reattore servirà a testare i componenti e non sarà pronto prima di quattro anni. Entro sette anni, invece, dovremo costruire due reattori nucleari e due fabbriche di combustibile sicuro per bruciare i rifiuti radioattivi. Cerchiamo aree in Francia e in Inghilterra dove c’è grande accumulo di plutonio che usiamo come combustibile».
Buono ha già raccolto 400 milioni dagli investitori ma serviranno ulteriori contributi. Non è comunque una prospettiva che sembra preoccuparlo: «Se un progetto si può scientificamente realizzare, per quanto grande sia, si deve fare. È bellissimo poter fare qualcosa che abbia un impatto».
C’è quindi una visione che guida tutto il progetto, qualcosa che va oltre le mille difficoltà legate a un argomento tanto complesso. Newcleo è stata fondata nel 2020, prima di quel momento Buono si era concesso un “anno sabbatico” per dedicarsi a una sua grande passione, il catamarano. Parte e compie quasi il giro del mondo, arriva fino in Polinesia francese. «È stato un anno meraviglioso – dice nella sua intervista a Repubblica – che avevo pensato per un periodo di relax prima della nuova impresa. Ma nell’Oceano Pacifico, vicino alle Galapagos, ho trovato gli investitori che mi hanno poi permesso di partire con i primi 100 milioni». Da lì poi è scattata la spinta decisiva e adesso non si può che andare avanti sulla strada tracciata, per arrivare alla realizzazione di una struttura che possa garantire energia dal nucleare, senza rischi. A proposito, per quanto riguarda l’argomento sicurezza, in tutti questi anni alla luce di incidenti come Chernobyl e con il successivo stop della produzione in Italia (dal 1987), qualsiasi possibile progresso sull’argomento è stato frenato. L’argomento è diventato tabù. Ma lo scienziato non ha dubbi: «Ridisegnare il nucleare in modo sostenibile si può, siamo arrivati a un punto in cui la rivoluzione nucleare è pronta: l’umanità deve far questo passo».