Sommariva del Bosco, scoperta dalla Guardia di Finanza una piantagione di cannabis: un arresto

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Era una vera e propria piantagione a cielo aperto di marijuana quella scoperta, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Bra in un fondo agricolo di Sommariva del Bosco (CN), dove un carmagnolese si dedicava a coltivare la cannabis all’insaputa della legittima proprietaria del terreno.

Alla segnalazione della donna ha fatto seguito una rapida e intensa attività investigativa dei militari, che ha permesso di appurare l’effettiva presenza di ben 43 piante di cannabis indica di varie dimensioni e in piena fase vegetativa: erano infatti anche presenti attrezzatura per l’irrigazione, accessori destinati al mantenimento della piantagione e flaconi di fertilizzante.

Proprio uno di questi flaconi ha però “tradito” il coltivatore, poiché era ancora contenuto all’interno della scatola di cartone utilizzata per la spedizione dalla Germania e recante l’etichetta con i dati del destinatario, un trentottenne di Carmagnola percettore di Reddito di Cittadinanza fino al luglio scorso e gravato da diversi precedenti in materia di stupefacenti, già arrestato più volte in passato: identificatolo e rintracciatolo, i militari hanno quindi proceduto alla perquisizione sia di un elegante appartamento in Carmagnola, ove lo stesso conviveva con la compagna ed il figlio di questa, sia di un alloggio in Sommariva del Bosco, residenza del padre, rinvenendovi complessivamente circa 1,5 kg di marijuana, 180 gr. di hashish, oltre a classico materiale da confezionamento quale bustine di plastica e bilancini di precisione unitamente a 3.350 euro provento dell’attività illecita, contenuti in due buste contraddistinte rispettivamente dall’immagine della foglia di marijuana e di un panetto di hashish.

L’uomo coltivava le piante di cannabis indica con specifiche competenze che hanno permesso di raggiungere un elevato quantitativo di principio attivo, superiore in media al 5% con punte del 9%, a fronte di un limite di legge per la coltivazione legale fissato allo 0,6%; l’individuazione della specie botanica e le seguenti analisi sono state possibili grazie alla preziosa collaborazione di personale tecnico dei Laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, prontamente accorso sul posto.

La piantagione illegale e lo stupefacente rinvenuto durante le perquisizioni, che avrebbero fruttato al minuto spaccio oltre 60mila euro, nonché i materiali per la coltivazione e il confezionamento sono stati posti sotto sequestro, mentre per il responsabile sono scattate le manette ed è stato condotto presso la casa circondariale di Asti.

In relazione al presente procedimento penale, si tiene a precisare che le indagini sono in corso di sviluppo, potendo emergere in futuro elementi di segno contrario rispetto a quelli sino ad ora raccolti, a favore quindi degli indagati, da presumersi innocenti sino a quando non sia pronunciata sentenza di condanna definitiva.

La Guardia di Finanza, nell’ambito della costante azione di controllo del territorio tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di criminalità, tiene in debita considerazione l’esigenza di sicurezza dei cittadini per mantenere sempre alto il livello di rispetto della legalità.