Le celeberrime note del Requiem di Mozart riecheggeranno sabato 8 ottobre nella Chiesa Cattedrale di Saluzzo. Una delle pagine più imponenti e profonde della musica classica verrà eseguita a conclusione del ricchissimo festival Suoni dal Monviso (che, insieme a Occit’amo, è andato a costituire il cartellone di Suoni delle Terre del Monviso). L’esecuzione, con inizio alle ore 21, sarà affidata alle voci del coro dei Polifonici del Marchesato e alle note dell’orchestra Bartolomeo Bruni di Cuneo, diretti dalla bacchetta del M° Enrico Miolano. Voci soliste: Arianna Stornello soprano, Sara Lacitignola contralto, Stefano Gambarino tenore, Alessandro Yague basso.
Oltre 100 artisti sul palco per un momento che si preannuncia particolarmente emozionante. Il concerto è altresì inserito negli appuntamenti predisposti dalla Diocesi di Saluzzo e sarà preceduto da una presentazione degli imponenti lavori di ristrutturazione che hanno interessato in questi ultimi anni il monumentale Duomo saluzzese.
La partecipazione al concerto è libera e non necessita di prenotazione. Per info: www.suonidalmonviso.it; [email protected]
L’opera, composta da Mozart nel 1791, rappresenta con grande maestria il confronto dell’uomo con la sua più grande paura: la Morte corporale. Vengono così a fondere insieme, in un canto soave che si eleva al cielo, l’immagine della morte con l’immagine della potenza salvifica e magnanima di Dio.
Secondo la tradizione, la stesura di questa messa venne richiesta a Mozart da un committente misterioso, con la sola clausola di essere terminata in pochissimo tempo. Purtroppo però questo desiderio non sarà mai esaudito a causa della sopraggiunta e inaspettata morte dello stesso autore.
Saranno infatti alcuni dei suoi allievi più intimi, fra i quali spicca la figura di Franz Xaver Süssmayr, a concludere la composizione. Il Requiem, scritto in un momento particolare per il compositore salisburghese ormai stremato dalle fatiche e dalla tanto desiderata e sofferta notorietà, diventa espressione del pensiero insito in ogni creatura ovvero lo scontro tra Dio e l’uomo. È quindi nello stesso tempo un canto riflessivo sulla propria condizione di peccatori nonché di preghiera e di speranza.
La committenza, la malattia e le poche parti scritte lasciate, unite alle fantasiose interpretazioni romantiche, rendono la Messa mozartiana un mondo ancora tutto da scoprire. Quello che invece è del tutto evidente nel Requiem è la profondissima spiritualità del genio salisburghese.
Un’ora di grande musica, tutta da respirare e vivere da vicino.
Al termine del concerto avverrà la consegna di quanto raccolto in occasione dei concerti di Suoni dal Monviso, che verrà devoluto alle Associazioni: L’Airone di Manta ed S.o.s. Ucraina.