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«Elisabetta segreta nelle sue stanze del palazzo reale»

I retroscena di Buckingham Palace svelati da Enrica Roddolo: «Amava la sala dei dipinti»

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Enrica Roddolo, giornalista e scrittrice di origine piemontese, è appena tornata da Londra dove ha seguito come inviato del Corriere della Sera il funerale della Regina. Vanta una profonda conoscenza della storia dell’aristocrazia europea, ha pubblicato oltre venti titoli. Gli ultimi due, in uscita questa settimana con il Corriere, sono dedicati alla monarchia inglese e in particolare alla regina Elisabetta e al marito Filippo. Il primo si intitola “Elisabetta e i segreti di Buckingham Palace”, l’altro “Filippo & The Queen”.

La residenza di Buckingham Palace è stata al centro delle cronache durante il protocollo del funerale, quali sono i suoi segreti che racconta nel libro?
«Diciamo che il libro si intitola così perché vuole raccontare la Regina attraverso i ricordi legati agli ambienti. La vita della famiglia reale si intreccia con queste stanze e il palazzo è tornato alla ribalta alla morte di Elisabetta. Il grande ricevimento si è svolto lì e ora Buckingham Palace sta tornando il centro di tutto. Carlo, appena diventato re, si trasferirà in sede, i dipendenti della sua precedente residenza Clarence House sono già stati avvertiti del trasferimento».

La regina Elisabetta era un personaggio molto amato, che cosa l’ha colpita di più ai funerali?

«The Queen era un personaggio unico, impressionante la folla di gente che ogni giorno e ad ogni ora è arrivata a renderle omaggio. Da tutto il mondo. D’altronde Elisabetta è stato l’ultimo esempio di leader globale che ha attraversato tutto un secolo. E ha sempre mantenuto la sua leadership».

Quali erano le stanze preferite dalla Regina?
«Innanzitutto la Bow Room che ha una grande finestra circolare ed è quella da dove passano gli ospiti per l’annuale Queen’s Garden Party. Si vede il giardino, che la Regina amava molto, ed è qui che la sua salma ha riposato l’ultima notte prima di partire per Westminster Hall, dove si è tenuta la camera ardente. La Regina ha sempre amato molto anche la sala dove è ospitata la Royal Collection con dipinti di Rembrandt, Poussin, Canaletto, sculture del Canova. Le pareti sono rosa antico e qui è stata girata la famosa scena di James Bond. Una stanza amata molto anche da Carlo. Una volta lo incontrai a Venezia, lui è un grande amante e conoscitore dell’arte e adora l’Italia, e mi disse che lui Venezia l’aveva conosciuta ancor prima di venirci perché fin da bambino passava ore ad ammirare i dipinti dei pittori veneziani e si immaginava la città. La stanza della musica è quella dove sono stati battezzati tutti gli eredi al trono e la sala da ballo, oggi utilizzata per i ricevimenti. Elisabetta aveva infine una predilezione per il giardino, dove faceva lunghe passeggiate con i suoi cani e che veniva aperto tre volte l’anno agli invitati dei Royal Garden Party».

Quale tipo di re sarà Carlo?
«È una persona estremamente preparata ed è il primo sovrano britannico ad aver frequentato l’Università. Ama l’arte e l’ambiente: già cinquant’anni fa aveva intuito la grave emergenza climatica. Non è facile equiparare il gradimento della madre, che è stata la sovrana più popolare di sempre. Carlo in questa prima fase darà continuità per evitare di spaccare il popolo poi comincerà ad innovare. Metterà al servizio del governo le sue competenze sul tema dell’ambiente. Avrà al suo fianco il principe William, anche lui in prima linea sui temi ambientali. Sarà un grande Re e Camilla al suo fianco saprà dargli serenità, come ha fatto finora».

Quali erano i rapporti della Regina con i nipoti?
«Un rapporto molto affettuoso. William ha ricordato spesso quando andava da lei per il tè del pomeriggio. In questo ultimo periodo la Regina aveva cominciato questa tradizione con George. Con i nipoti era molto meno rigida di quanto lo fosse stata con i figli. È stata una sovrana molto giovane, era concentrata sul suo ruolo. La gestione dei figli è stata molto delegata a Filippo, che è stato una spalla straordinaria per lei. Un uomo che ha rinunciato a tutto per Elisabetta e che lei amava definire il baricentro del suo regno».

Che ruolo ha avuto Filippo?
«È stato fondamentale per la Regina. Fu lui a volere che l’incoronazione di Elisabetta nel ’53 venisse trasmessa in tv così da far arrivare la monarca nelle case, nei bar e renderla popolarissima. Introdusse una volta la settimana un pranzo aperto alla società civile dove la sovrana incontrava, tra gli altri, scienziati, professori, musicisti. Insomma la sua grande popolarità è dovuta anche a Filippo. Ora, secondo i sondaggi, il più amato è William, è lui ad aver preso il posto della nonna».

Il suo rapporto con Camilla?
«All’inizio pessimo, veniva attribuita a lei la fine del matrimonio con Diana. Ma Camilla ha saputo stare dietro le quinte, per vent’anni. Il suo grande merito è stato quello di dare serenità e sicurezza a Carlo, stando al suo fianco ma senza voler comparire. E la Regina ha apprezzato molto tutto questo. La sua preferita era Kate, molto simile a lei, con lo stesso carattere. Diana ha sempre avuto molta ammirazione e rispetto per Elisabetta: anche nelle sue interviste più velenose non ha mai coinvolto la Regina».