Il fotovoltaico è ormai da qualche anno considerata una tecnologia strategica e conveniente, in virtù anche di una costante e nuova sensibilità ecologica ed energetica, maturata anche grazie alla presenza di una serie di incentivi e bonus per la sua implementazione. La crisi energetica che si sta acuendo in questo periodo sta generando un rialzo vertiginoso dei prezzi in bolletta e la mancanza di materie prime e il loro rincaro evidenziano sempre più come l’investimento nel fotovoltaico sia una scelta corretta, da parte delle aziende, grandi, medie e piccole, delle attività commerciali, così come per le famiglie. Resta però altrettanto vero che molti consumatori, non vedono cambiare concretamente e sensibilmente i costi in bolletta. Perché? Cosa fare per sfruttare al massimo i vantaggi di questa scelta?
In verità in questi anni, di transizione energetica, si è parlato molto, anche se in Italia non si sono comprese appieno le potenzialità. Per i privati qualcosa si è mosso, mentre per le aziende, dopo il boom del fotovoltaico durato fino al 2012, non si è più ragionato molto.
Adesso però il momento delle decisioni è diventato improrogabile: associazioni di categoria, ma soprattutto il nuovo Governo sono chiamati a risposte concrete. È arrivato il tempo di politiche a favore di soluzioni strutturali e di una cultura dell’autoproduzione di energia come asset strategico in particolare per le aziende, che sono, come evidenziano i media e gli stessi imprenditori, palesemente in difficoltà. Visione, cultura, e sensibilizzazione, restano i temi cardine di questo momento, accanto ad una programmazione di lungo periodo. Ecco allora che il fotovoltaico in questa partita gioca un ruolo determinante: la conformazione del nostro territorio permette di ottenere vantaggi da questa tecnologia che può andare a coprire una fetta importante dei consumi. I dati evidenziano come si possa coprire dal 60% all’80% del fabbisogno diurno, e, per il 90% delle aziende si potrebbe arrivare al 70% di copertura. Sono a tutti gli effetti percentuali molto interessanti e rispettose della transizione energetica ed ecologica. Senza dimenticare che alcune aziende possono realizzare impianti sul tetto e a terra, dove questa tecnologia rende al meglio.
Il mio ruolo, come titolare del Gruppo Marengo di Alba, che comprende AlbaSolar, AlbaSystem e Aspec, è continuare l’opera di sensibilizzazione per recuperare il tempo perso in Italia. L’energia non è una commodity: deve essere un asset, e non solo per le aziende. E il mio sistema Aspechome, un’occasione di risparmio energetico!
Articolo a cura di Massimo Marengo