Riceviamo e pubblichiamo
Durante il dibattito in Consiglio Comunale relativo al Documento Unico di programmazione del 29 settembre 2022 abbiamo manifestato tangibilmente la preoccupazione, nonché il più indicativo e allo stesso tempo costruttivo, sentimento di critica circa le intenzioni della giunta comunale sull’impiego delle risorse derivanti dal PNRR.
Le proposte rese note dalla giunta sui progetti di ristrutturazioni tanto dello stabile dell’ex mattatoio nel quartiere Bescurone quanto di Palazzo Garrone, ci lasciano straniti in rapporto alle esigenze e alle priorità della cittadinanza.
Le risorse del PNRR rappresentano un’occasione forse irripetibile, a cui l’amministrazione di centrosinistra non si è mostrata preparata pur governando la città da ben tre consiliature. L’affidamento e l’utilizzo dei capitali europei si muovono su di una piattaforma burocratico-amministrativa che necessita di progetti immediatamente cantierabili. Quelli proposti dall’amministrazione hanno fatto emergere la più totale assenza di consapevolezza su priorità e prospettive di sviluppo della nostra città.
Entrando nello specifico, rimaniamo sorpresi dalla mancanza di una chiara e definitiva destinazione in grado di valorizzare uno dei fiori all’occhiello della nostra Bra, ossia Palazzo Garrone. L’amministrazione rappresenta in modo generico, il trasferimento dell’ufficio turistico, e ai piani superiori “aule di rappresentanza” e “mostre permanenti”. Nulla di chiaro ma soprattutto nulla che possa definire una volta per tutte una destinazione costante e diffusa per i cittadini. In riferimento all’ufficio turistico non vediamo alcun beneficio in detto trasferimento, e ravvisiamo viceversa una grave sottovalutazione di Palazzo Mathis per il quale riteniamo doveroso intervenire piuttosto per una maggiore utilizzazione e razionalizzazione. Vorremmo che questa città fosse più ambiziosa e per questo proponiamo di riorganizzare e trasferire la biblioteca civica a Palazzo Garrone, completando un grande polo culturale, compreso tra il Museo Craveri, la Chiesa di Santa Chiara, Palazzo Traversa e Palazzo Mathis. Una biblioteca che guardi al futuro, portando avanti la classica offerta di testi cartacei, ma dotandosi altresì di aule apposite per le proiezioni e il settore multimediale, oramai preponderante nel settore.
Per quanto attiene il sito dell’ex mattatoio l’amministrazione ipotizza la risistemazione utilizzando gran parte dei fondi PNRR per realizzare un progetto faraonico che prevede ulteriori sale espositive, ludoteche, sale musicali, sale polivalenti e addirittura uno spazio per ospitare attività di somministrazione/ristorazione, senza alcuna idea di sviluppo e di significativa valorizzazione delle aree circostanti.
Noi siamo assolutamente convinti che un intervento di quella portata non possa essere sostenibile sia in termini di costi gestionali che energetici. Purtroppo, nella nostra città esistono già edifici di grandi dimensioni sottoutilizzati. Noi crediamo, per contro, che sale espositive, ludoteche, sale di prova musicali e polivalenti possano ben conciliarsi nell’area del centro culturale G. Arpino, che col trasferimento della biblioteca potrebbe ospitare parzialmente quanto ipotizzato per l’ex mattatoio, in un’area più centrale e facilmente raggiungibile anche con mezzi pubblici. Non mettiamo in dubbio la necessità di intervenire nella porzione dell’edificio dell’ex mattatoio ma a nostro avviso l’intervento dovrebbe rispondere alle concrete necessità di rafforzare e implementare, anche in senso più tecnologico, le destinazioni per il quartiere Bescurone e l’area circostante, con triplice rafforzamento degli spazi mirati ad attività sportiva e associativa, del comitato di quartiere, religiosa e per quanto possibile anche gli spazi limitrofi del mattatoio comunale, con ampliamento del verde e di parcheggi a raso.
Il nostro augurio è che l’attuale amministrazione abbia la forza di confrontarsi, senza pregiudiziali, su detti progetti, nella consapevolezza che ciò che si para di fronte costituisce un appuntamento unico, forse irripetibile per valorizzare la città con ingenti risorse esterne, e che se non adeguatamente sfruttate, genererebbero un errore imperdonabile.
Davide Tripodi – Gruppo Consiliare Bra Domani