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Gli eletti in campo per dare risposte anche alla Granda

I parlamentari del Cuneese pronti a mettersi al lavoro, tra macchina statale e territorio

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Anche la provincia Granda ha visto la vittoria della formazione del centrodestra, trascinata da Fratelli d’Italia. Giorgio Maria Bergesio (Lega) racconta con soddisfazione la sua elezione al Senato: «Essere stato rieletto con il maggior numero di consensi personali tra i collegi senatoriali del Piemonte mi rende orgoglioso. Come fatto durante la prima esperienza, che mi è servita anche per conoscere i meccanismi della macchina statale, garantirò una presenza costante su tutto il territorio cuneese, operando in rete con gli amministratori locali, autentici volontari al servizio della nostra provincia». I problemi da affrontare sono tanti: «Seguirò da vicino diverse tematiche di cui mi ero già occupato, come l’ultimazione dell’autostrada Asti-Cuneo e del tunnel di Tenda. Tra le mie priorità ci sono poi i lavori, strategici, della Statale 28 del Colle di Nava e della variante di Demonte. Tutto ciò senza dimenticare gli effetti, drammatici, determinati dalla crisi idrica e da quella energetica. Inoltre, contribuirò ad alimentare una riflessione doverosa volta a restituire dignità all’ente provinciale, con l’obiettivo di reintrodurre l’elezione diretta degli organi di governo e di garantire risorse adeguate per consentire la realizzazione degli interventi necessari a migliorare le infrastrutture della Granda».
Soddisfazione ma anche consapevolezza dell’impegno da intraprendere: sono le prime riflessioni di Monica Ciaburro (Fratelli d’Italia), eletta alla Camera: «Nella Granda tanti cittadini han­no risposto positivamente al progetto politico del centrodestra, a guida di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Al di là della contentezza, bisogna immediatamente operare con impegno, serietà e responsabilità, avendo la capacità di trovare risposte alle esigenze più immediate che rischiano di determinare una paralisi economica e sociale. Poi bisognerà dare risposte strategiche al­l’Italia, al Piemonte e alla Gran­da. Provincia di Cuneo che, vi­ste le sue peculiarità, avrà ne­cessità di risposte mirate».
Chiara Gribaudo (Pd) è molto soddisfatta del risultato personale, «ma l’esito nazionale è stato molto negativo per cui sicuramente c’è da lavorare -dice -. Gli italiani si sono espressi in maniera inequivocabile e netta: Meloni e Fratelli d’Italia hanno guadagnato dallo stare all’opposizione. Ora quel ruolo spetta a noi: siamo il primo partito d’opposizione e dovremo essere propositivi sui nostri temi come lavoro e disuguaglianze, ma intransigenti qualora il futuro governo volesse imprimere la propria ideologia sui diritti delle donne e delle minoranze». Le priorità del territorio sono molte: «La provincia Granda ha bisogno di un rilancio specialmente nel campo delle infrastrutture, a partire dal completamente delle incompiute storiche: dall’Asti-Cuneo al Tenda, per fare gli esempi più eclatanti. Certo però in questo contesto va ripensato il trasporto su ferro anche in modo più efficace ed efficiente, rilanciando e non depotenziando il nostro sistema ferroviario territoriale. Rivitalizzare il nostro patrimonio ferroviario, in una provincia vasta come la nostra, può essere un modo importante per rispondere all’aumento dei costi: la mobilità via treno ha il duplice vantaggio di un costo accessibile e un impatto ambientale basso. A tutto questo ovviamente vanno affiancati i temi della sanità e di un rilancio di una vera medicina territoriale, non come oggi dove la situazione sta diventando insostenibile ed ingiusta, per chi ha invece necessità di cure. Infine ripensare le politiche sociali, in una provincia che invecchia serve ripensare a come si governa il territorio». L’ultimo deputato cuneese è il monregalese Enrico Costa che è stato rieletto in Parlamento. Grazie alla performance in Lombardia 1, nella circoscrizione in cui Azione ha ottenuto il miglior risultato in Italia, raggiungendo l’11,1%, mentre il dato nazionale per il movimento di Calenda si ferma al 7,75%. «Un risultato eccellente – dice Costa – partendo dai sondaggi che suggerivano aspettative inferiori, significa che c’è stato un apprezzamento e sono convinto che questa ascesa non si fermerà, noi siamo stati la vera novità politica di queste elezioni e rappresentiamo un punto di riferimento coerente, con programmi adatti alle esigenze del Paese. Gli impegni miliardari annunciati dal centrodestra non sono sostenibili». Costa si prepara a «un’attività parlamentare di opposizione, attenta alle esigenze della nostra terra ma insieme con tutti i parlamentari, non si possono fare distinzioni per la tutela delle esigenze della Granda. Serve una voce unica».