Nei supermercati e ipermercati è aumentato l’assortimento di referenze sulle cui etichette è esplicitata la provenienza da una specifica Regione italiana, che sono arrivate a rappresentare ben l’11% dell’insieme dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita.
È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sui dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy nel 2021, secondo cui il Piemonte si aggiudica il terzo posto nella classifica delle Regioni in termini di volume di affari, dopo Trentino-Alto Adige e Sicilia, con 301 milioni di vendite grazie, soprattutto, ai vini rossi DOC e DOCG, la crescenza, la robiola, il primo sale e le uova di Pasqua.
“L’indicazione volontaria in etichetta della provenienza regionale evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che in tempo di pandemia e tensioni internazionali – sottolinea Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – premiano negli acquisti le produzioni legate al territorio, anche per sostenere l’economia locale, oltre che premiare la battaglia che da tempo la nostra Organizzazione porta avanti proprio per rendere nota l’origine degli alimenti”.
Una tendenza confermata dal boom dei cibi a Km zero con quasi 4 consumatori su 10 (37%) a caccia di prodotti locali, che risultano al primo posto della classifica sulle intenzioni di spesa per i prossimi mesi, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base del rapporto Coop 2022 che fotografa gli effetti sul carrello della spesa della difficilissima situazione internazionale, con l’inflazione su valori record e la crisi degli approvvigionamenti di gas.
“Oltre a garantire la maggior freschezza dei prodotti e tagliare gli sprechi – evidenzia Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – la filiera corta riduce anche i tempi di trasporto e, con essi, il consumo di carburanti e le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori”.
Al secondo posto tra le intenzioni di acquisto dei consumatori per i prossimi mesi – continua Coldiretti – ci sono i cibi 100% italiani, che precedono gli alimenti con packaging sostenibile e quelli che garantiscono il rispetto dell’ambiente, per un netto aumento complessivo della spesa green.