Non è facile descrivere a parole la Fiera del Tartufo, anzi, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, per essere più precisi e riconoscere il giusto valore a un territorio che attorno al suo diamante più pregiato – il “Tuber magnatum Pico” – ha saputo costruire un evento straordinario. Un evento straordinario per davvero, non soltanto per il ricchissimo programma che propone ma anche e soprattutto per ciò che lascia a chi lo vive in prima persona. Le sensazioni che si provano, infatti, sono tantissime, motivanti e incoraggianti, capaci di far provare orgoglio e ottimismo ma anche di stimolare la riflessione. È ciò che accade anche quest’anno con un’edizione – la numero 92 – partita in maniera estremamente emozionante. Al taglio del nastro di venerdì 7 ottobre – effettuato all’insegna della dolcezza da una bambina – ha infatti assistito anche la massima carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ad Alba per celebrare il Centenario Fenogliano e i duecento anni della nascita del ministro albese Michele Coppino. Indiscusso protagonista – si diceva – il tartufo bianco d’Alba, al cui fianco – tra gli stand del Mercato Mondiale e di AlbaQualità – spiccano le migliori eccellenze del territorio, espressione di un’area abitata da persone che hanno saputo e sanno lavorare intensamente per mettere a disposizione della comunità e dei visitatori prodotti di livello assoluto. Un’attenzione alla qualità non comune che emerge anche dalle tante proposte culinarie offerte dalla Fiera. Il tutto senza dimenticare altri tre ingredienti essenziali: il folclore – che oltre ad accrescere il senso di comunità contribuisce a regalare un abbraccio particolarmente caloroso ai turisti -, la solidarietà – con autentiche gare da record come l’Asta Mondiale del Tartufo e Barolo en Primeur dal Castello di Grinzane – e la sostenibilità. Una parola, quest’ultima, che appartiene ormai alla Fiera, la quale, con ancora maggiore determinazione rispetto alla passata edizione, ricorderà al mondo intero che “Time is up”, ovvero che il tempo a disposizione dell’umanità per non compromettere definitivamente il pianeta è scaduto. Ecco, dunque, che partecipare alla rassegna albese diventa un’esperienza “totale”: noi di IDEA, da sempre impegnati a promuovere il valore del territorio, proveremo a farvi crescere l’acquolina con questo speciale e con gli approfondimenti che pubblicheremo da qui alla chiusura della Fiera, ovvero il 4 dicembre. E, allora, buona lettura e buona Fiera!