La Residenza, di Rodello rappresenta un esempio di come la comunità dell’area di Alba, Langa e Roero sappia rispondere alle esigenze di chi ha bisogno, mettendo al primo posto il valore e le necessità di un territorio e dei suoi abitanti. Uno spirito che il direttore de “La Residenza” don Valerio Pennasso, presidente anche della Fondazione dei Santi Lorenzo e Teobaldo sottolinea: «La “Fondazione dei Santi Lorenzo e Teobaldo”, è stata voluta dal Vescovo di Alba Mons. Marco Brunetti nel 2018 per subentrare nella gestione de “La Residenza” di Rodello, struttura autorizzata e accreditata Rsa e Casa di Cura di riabilitazione neurologica e ortopedica di proprietà della Parrocchia San Lorenzo di Rodello. La prospettiva del vescovo era di offrire uno strumento operativo anche per altre strutture per anziani in capo alle parrocchie per liberare la responsabilità diretta dei parroci. Nel frattempo nel 2019 emerge l’esigenza di provvedere alla gestione di un’altra Rsa del territorio “La Pineta” a Cerretto Langhe di proprietà della Parrocchia Sant’Andrea in Castiglione Tinella, di cui la Fondazione si è fatta carico. Nella primavera del 2021 la donazione di un immobile da destinarsi ad attività sociali apre la prospettiva di collaborazioni per dare risposta a esigenze di famiglie con figli con disabilità e il rapporto più intenso con i Servizi Socio Assistenziali del territorio. A fine anno 2021 la Diocesi affida la gestione della Casa “Beato Sebastiano Valfré” di Rivalta di La Morra a servizio delle famiglie che hanno parenti ricoverati presso l’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno e dipendenti dell’Ospedale. Fin da subito la Fondazione acquisisce la titolarità del Provider Ecm precedentemente in capo alla Parrocchia a vantaggio della clinica e si propone, dotandosi di un Comitato Scientifico, come soggetto formatore per il territorio. La Fondazione collabora con la Diocesi di Alba attraverso il Museo Diocesano per la gestione e valorizzazione del Museo di arte sacra contemporanea di Rodello strettamente collegato a “La Residenza” anche per attività di arte terapia».
Oggi “La Residenza” è un’eccellenza nell’ambito socioassistenziale come testimonia il suo nuovo direttore sanitario, dottor Paolo Tofanini, toscano di origini, ma in Piemonte dal 1978, dove iniziò la carriera di Direzione Sanitaria vincendo il concorso pubblico di Ispettore Sanitario. «In questa regione ho esercitato a Casale, Vercelli, Torino, come direttore sanitario, poi come direttore generale per dieci anni all’Azienda Ospedaliera di Alessandria sino ad arrivare ad Alba, dove ho ricoperto la carica di direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria Alba-Bra. Devo sottolineare che la mia esperienza mi ha permesso di comprendere quanto questo territorio sia dinamico e soprattuto capace di evidenziare aspetti assolutamente positivi quali tassi di assenteismo bassissimi, associati ad alta professionalità. Valori che ho potuto riscontrare anche dopo essere andato in pensione, e che sono stati fondamentali soprattutto quando sono stato richiamato con il dottor Giovanni Monchiero per l’apertura dell’Ospedale-Covid di Verduno. Conoscevo già “La Residenza” di Rodello in quando ero stato relatore in alcuni convegni. Il mio compito oggi è legato ad ambiti organizzativi ed igienico-sanitari. Penso debbano essere riconosciuti a questa struttura ottimi rapporti con le realtà sanitarie del territorio e non solo, ma soprattutto va rimarcata un’attenzione all’assistenza e alla cura del paziente, per la riabilitazione in questo caso, che non è facile riscontrare nel panorama regionale, se non addirittura nazionale».
E proprio le considerazioni del dottor Tofanini trovano piena condivisione nelle parole di Luca Servetto, medico responsabile del raggruppamento de “La Residenza” che pone l’accento su come sia cambiato il concetto di assistenza, anche alla luce di due anni di pandemia: «L’emergenza Covid ci ha fatto toccare con mano un problema reale. Noi siamo a tutti gli effetti una struttura di mezzo tra ospedale e territorio e quindi in questi ultimi anni ci siamo impegnati per mettere in campo le nostre competenze, perseguendo con determinazione una “mission” rigorosa, fortemente sospinta da Don Valerio, che fa riferimento ad aspetti sanitari, territoriali, familiari, sociali e assistenziali. Concretamente ogni giorno prendiamo in cura molti pazienti, li supportiamo, li riabilitiamo, li dimettiamo ma nel nostro ambizioso progetto vorremmo poter creare un virtuoso circuito per riuscire, in sinergia con tutti gli attori dell’ambito sanitario, a supportarlo nelle sue necessità, anticipando magari quelle che potrebbero essere le cricità del futuro prossimo. Un altro ambito al quale rivolgiamo attenzione è quello legato alle malattie degenerative neurologiche, soprattutto nel mondo del Parkinson che negli ultimi anni hanno registato un considerevole incremento. Stiamo dunque pensando di creare un comparto ad hoc. La Direzione si sta impegnando per trovare la possibilità di attuare e finalizzare risorse verso un progetto specifico che contempla l’acquisto di attrezzature d’avanguardia e personale qualificato e professionalmente competente. Insomma stiamo ponendo le basi per un’ulteriore evoluzione de “Le Residenza” cercando di anticipare le necessità del futuro imminente».
I risvolti legati alla fase tardiva della patologia da Sars-Cov2, saranno invece al centro di un convegno organizzato ad Alba il 19 novembre dalla Fondazione dei Santi Lorenzo e Teobaldo.
«L’evento», prosegue ancora il dottor Servetto, «sarà l’occasione per analizzare le manifestazioni cliniche atipiche della patologia da Sars-CoV2 nell’anziano, per approfondire l’impatto psicologico del Covid-19 su pazienti ed operatori e per accertare dalla viva voce dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, la risposta istituzionale all’emergenza Long-Covid19. Nella seconda parte dell’incontro invece sarà posto al centro del dibattito la riabilitazione del paziente con sintomi da Long-Covid con focus specifici su fabbisogno di riabilitazione e prospettive; home based rehabilitation: nuove tecnologie a supporto della popolazione fragile; senza trascurare gli aspetti legati al ruolo del logopedista nelle sequele del Long Covid19».
«Questo è un argomento di rilevanza sanitaria-medica importantissima», conclude il dottor Paolo Tofanini, «perché la cronicizzazione del Covid, quindi il Long-Covid può portare dei disastri terribili alla società. Non conosciamo gli effetti della malattia tra 10/20 anni e quali patologie potrà determinare. Qualcuno ipotizza, delle insufficienze respiratorie, e se così fosse avremo un numero altissimo di persone con tale problematica, e costi altissimi per la sanità pubblica».