La giuria del Premio Res Publica, attribuito a coloro che prodigano capacità e risorse a favore del bene comune, ha reso noti i nomi dei premiati stranieri ai quali sono stati assegnati gli ultimi due riconoscimenti per l’edizione 2022. Per il comparto “Assistenza ai rifugiati ucraini” il premio è conferito alla Caritas polacca, nella persona del direttore, padre Marcin Iżycki.
Per il comparto “Giornalismo investigativo”, verrà premiato il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (CIGI), rappresentato dal direttore Gerard Ryle. I nomi dei nuovi premiati si aggiungono a quelli annunciati precedentemente: il Fondo Etica SGR per il comparto “Finanza Etica”; la Federazione Italiana Sport Paralimpici (Fispes), insieme alle atlete Caironi, Contrafatto e Sabatini per il comparto “Sport come salute pubblica”.
La consegna dei premi Res Publica 2022 è in programma sabato 29 ottobre presso la Sala Ghislieri a Mondovì Piazza (CN). L’evento sarà introdotto dal Prof. Aldo Mola, a colloquio con l’artista Riccardo Cordero, autore del trofeo Res Publica, sul tema “L’arte come ispirazione al senso civico”.
La Caritas polacca svolge le attività dal 1990. Contando su 44 organizzazioni diocesane, coniuga, nell’ispirazione come nell’operato, i presupposti fondamentali del Premio Res Publica: protezione del prossimo e del bene comune. Negli ultimi 10 mesi la Caritas polacca ha assistito milioni di ucraini costretti a lasciare alle spalle sofferenza e sventura, in attesa del ritorno in patria. L’Alto Commissario dell’ONU per i rifugiati (premiato da Res Publica nel 2021) stima che il numero di persone in fuga da guerra e violenza in Ucraina ecceda i 10 milioni (1/4 della popolazione). Tra essi, oltre 5 milioni sono rifugiati all’estero, in massima parte proprio in Polonia.
“Il Premio Res Publica – sottolinea la giuria – riconosce l’enorme sforzo umanitario in corso, in particolare l’impegno personale del direttore della Caritas polacca, il reverendo Marcin Iżycki, che ha impartito forza, senso di direzione e mobilitazione delle risorse necessarie, con il desiderio di condividere ed alleviare le sofferenze altrui. I costi di tale generosa assistenza sono enormi e vanno riconosciuti e pubblicizzati”. Un comune sforzo di promozione assistenziale in rete a favore della Caritas Polonia (crowd-funding) verrà lanciato a seguito dell’evento di consegna premio.
Il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (CIGI) diretto dal 2011 dal giornalista Gerard Ryle, è una rete globale con sede a Washington, DC. La rete è composta da 280 giornalisti, 140 organizzazioni media in più di 100 Paesi, che lavorano insieme su temi come criminalità organizzata, corruzione e abuso di potere.
Dalla fondazione avvenuta nel 1997, ad oggi, il CIGI denuncia periodicamente contrabbando ed evasione fiscale da parte di politici, imprenditori e aziende multinazionali, e naturalmente da parte della criminalità organizzata. Indaga su cartelli privati e pubblici, società e lobbisti che operano contro le fondamenta della società civile: onestà, uguaglianza e bene comune. Grazie alle rivelazioni di CIGI, i Governi di tutto il mondo hanno recuperato 2 miliardi di euro in tasse, e alcuni continuano a recuperare le entrate fiscali perse per frodi che potrebbero essere evitate.
Nel 2021 il CIGI ha rivelato i Pandora Papers, un’imponente inchiesta basata su 12 milioni di documenti segreti (per un totale di 3 terabyte di dati) su beni registrati offshore, cioè in territori dove vigono legislazioni particolarmente permissive sul fisco, di alcune personalità tra le più ricche e potenti della Terra. L’inchiesta ha coinvolto decine di leader mondiali e centinaia di personalità, imprenditori, politici e funzionari statali.
Il CIGI, che nel 2016 aveva già pubblicato i Panama Papers e nel 2017 i Paradise Papers, ha definito i Pandora Papers come “la più grande inchiesta nella storia del giornalismo”. Secondo la giuria del Premio, il CIGI “è un simbolo del principio fondamentale della res publica: la libera informazione come bene comune, ma anche un esempio per i giovani affinché diventino antagonisti all’indifferenza verso la potenza erroneamente acquisita e la ricchezza celata, perché di origine dubbia”.