Consumi, Coldiretti Cuneo: cibo in provetta, no da 7 italiani su 10

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Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte finto senza mucche fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, mentre secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè 7 italiani su 10 (68%) non si fidano del cibo creato con cellule staminali. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo all’indomani della 23esima Fiera nazionale del Marrone, in cui è andato in scena tutto il buono della terra e di un mondo contadino fatto di autenticità, tradizione e qualità, che stride con la nuova frontiera del cibo in laboratorio che potrebbe presto inondare il mercato europeo.

Alla Fiera del Marrone i produttori agricoli di Campagna Amica in piazza Galimberti – una quarantina provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna – e al mercato contadino di Campagna Amica in Lungogesso Corso Giovanni XXIII, aperto per l’occasione per l’intero weekend, hanno registrato un boom di vendite nel segno della filiera corta tutta italiana, così come gettonatissima dalle famiglie è stata l’area Coldiretti ai Giardini Fresia con la fattoria degli animali e i laboratori didattici di Campagna Amica, che hanno avvicinato i più piccoli (ma non solo) alla biodiversità delle campagne cuneesi con attività e percorsi a tu per tu con chi vive ogni giorno il mestiere dell’agricoltura e dell’allevamento nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

Nel suo stand istituzionale in piazza Galimberti Coldiretti ha ribadito il forte “no” al cibo sintetico, a cominciare dalla carne finta, smontando una dietro l’altra le bugie che si celano dietro la presunta “bistecca green”, che in realtà non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e, infine, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che, sostenuti da diversi protagonisti del settore hi-tech e della nuova finanza mondiale, puntano a modificare stili alimentari naturali fondati su qualità e tradizione” afferma Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

“Quella degli alimenti creati in laboratorio è una pericolosa deriva – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – iniziata con la carne sintetica e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività dell’allevamento”.

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto; l’esempio più lampante – rimarca Coldiretti Cuneo – è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni. E già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello europeo le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono EFSA e Commissione UE, mentre entro il primo semestre 2023 negli USA potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.

“Siamo pronti a dare battaglia – assicura il Presidente Nada – poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.