“Per l’ospedale di Savigliano-Saluzzo-Fossano ha vinto l’ascolto dei territori”

Gagliasso e Demarchi (Lega Salvini Piemonte): "Ora avanti con i cantieri e con un potenziamento delle infrastrutture al servizio del nuovo hub sanitario della Granda”

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Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi

Hanno partecipato anche i consiglieri cuneesi del gruppo Lega Salvini Piemonte Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi alla presentazione del futuro ospedale di Savigliano-Saluzzo-Fossano che si è tenuta questa mattina alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

“Come consigliere regionale eletto a Savigliano – è il commento di Matteo Gagliasso – posso dire di aver seguito questo iter fin dal giorno successivo all’insediamento del nostro assessore Luigi Icardi. E in questi tre anni ho potuto apprezzare un percorso di vero ascolto e condivisione con i territori, com’è nello spirito del buon governo della Lega. Dalla passata maggioranza di centrosinistra avevamo ereditato un progetto non più percorribile, con costi troppo alti e poco sostenibile per il futuro”.

“Si è quindi compresa la necessità di ripartire da capo – ricorda ancora Gagliasso -, ragionando su due aree capaci di servire l’intero quadrante Nord Ovest della provincia di Cuneo. Una era quella nel centro di Savigliano, che però avrebbe presentato degli oggettivi problemi nella fase realizzativa. La seconda, su cui è caduta la scelta che si è formalizzata oggi, era quella della zona industriale sulla direttrice Savigliano-Saluzzo. Una decisione di buonsenso che i nostri sindaci hanno avallato mettendo da parte qualunque campanilismo, ma pensando unicamente al bene dei cittadini e al miglior uso delle risorse pubbliche. A loro va il mio ringraziamento. E ora che la zona è stata individuata non resta che accelerare al massimo i tempi per passare alla fase operativa e vedere finalmente gli operai al lavoro”.

“La scelta della direttrice che parte da Savigliano – aggiunge il consigliere saluzzese Paolo Demarchi – tiene giustamente conto del bilanciamento di un bacino di utenza che gravita maggiormente su Saluzzo e che da lì si apre fino a comprendere le vallate verso le montagne. Era quindi strategico immaginare un ospedale moderno e all’avanguardia che fosse raggiungibile dal maggior numero di potenziali pazienti e inserito all’interno del tessuto di una vera medicina di territorio. Ben venga, quindi, la decisione di non dismettere i nosocomi esistenti per trasformarli piuttosto in presidi di prossimità a corollario del futuro hub sanitario di quadrante. E da un punto di vista logistico suggerisco che questa potrebbe essere l’irripetibile occasione per migliorare infine la viabilità della strada statale 662 oltre che per riattivare la linea ferroviaria Saluzzo-Savigliano, che transita proprio accanto all’area individuata per il cantiere e che potrebbe servire il futuro ospedale con una nuova fermata dedicata”.

c.s.