Lo scorso venerdì 14 ottobre presso l’Open Baladin di Cuneo si è svolto l’evento “Dopo Slow Food, il modo di vestire per cambiare il mondo!”, organizzato dal Banco Azzoaglio di Ceva e dal Mondadori Store di Cuneo. Durante l’incontro, moderato dalla titolare del Mondadori Store di Cuneo Perla Giannotti, è stato presentato il libro “Vestire buono, pulito e giusto per tornare a una moda sostenibile” di Dario Casalini, già professore di Diritto pubblico, oggi imprenditore nel settore tessile con i marchi Oscalito e Natyoural. Nel volume l’autore propone un nuovo e più moderno modo di concepire la moda all’insegna della sostenibilità ambientale e del rispetto nei confronti di tutte le componenti della filiera produttiva.
“Il nostro modo di fare banca – spiegano Erica e Simone Azzoaglio, rispettivamente presidente del Consiglio di Amministrazione e presidente del Comitato Esecutivo del Banco Azzoaglio – da oltre 140 anni rispecchia esattamente le parole e i concetti espressi da Dario nel suo libro e nel suo modo di fare impresa alla cui base ci sono il rispetto del territorio e la fiducia verso il prossimo”.
“Penso che la sostenibilità debba essere uno dei primissimi punti dell’agenda personale di chiunque appartenga alla società civile: dal semplice cittadino alle istituzioni – aggiunge Perla Giannotti. – La libreria, che non è solo un punto vendita di libri, ma un punto di diffusione di cultura e di senso critico, si è data questo impegno. Poterlo svolgere con persone come Dario Casalini e lo staff di Banco Azzoaglio diventa uno splendido momento di incontro e di crescita personale”.
In “Vestire buono, pulito e giusto”, Dario Casalini parla di temi a lui molto cari, che ha trasformato nella sua filosofia di vita e che ritiene il primo passo per una vera rivoluzione “green”. Nel libro si narra della “Slow Fashion” (moda lenta) che propone un modello di produzione sostenibile in risposta ai, purtroppo diffusi, episodi di sfruttamento umano e ambientale legati al mondo della moda che tante inchieste hanno messo in luce. L’autore va così alla ricerca di un nuovo paradigma che sia in grado di unire l’utilità alla bellezza, anche a tutela e salvaguardia della salute delle persone e del pianeta.