L’AC Cuneo 1905 Olmo va a sbattere contro il muro eretto dal Vanchiglia e si ferma sullo 0-0 nella settima giornata del Girone B di Eccellenza. Dopo un cammino, durato sei gare, a punteggio pieno, per la prima volta in questo campionato i ragazzi di mister Michele Magliano, non ottengono una vittoria e si devono “accontentare” di un solo punto che, però, mantiene saldamente i biancorossi in testa alla classifica, a quota 19. Match combattuto ed equilibrato allo Stadio “Fratelli Paschiero”, con le difese, spesso, ad avere la meglio sugli attacchi, occasioni non numerose ma equamente distribuite, e due squadre che hanno comunque cercato la via della rete fino alla fine. Padroni di casa che ci provano con Rastrelli, Andrea Dalmasso e Armando, ma manca la precisione, ospiti che hanno sulle teste di Bussi e Palumbo le occasioni per sbloccare il punteggio. Ma è di un difensore, Pernice, l’ultima occasione, al 93’, per il gol-vittoria e senza via d’uscita: il tu per tu con il portiere termina con la palla sopra la traversa e lo 0-0 inchiodato definitivamente. Cuneo sempre in vetta ed atteso dal terzo derby stagionale, dopo i due di Coppa, con la Pro Dronero: appuntamento domenica 30 ottobre (ore 14.30) al “Filippo Drago”.
Tutti i giorni sul campo, ma dietro le quinte. Nell’ampio mosaico che compone la famiglia AC Cuneo 1905 Olmo sono tanti i tasselli, ognuno con un ruolo peculiare e di egual importanza. Fra questi, senza dubbio è da sottolineare la gestione degli impianti sportivi, in particolare del nuovo Cuneo Training Center, nella base operativa storica del “Piccapietra”: a prendersi cura del rinnovato centro e dei suoi rettangoli verdi, del magazzino per le giovanili, Beppe Parola. Per un ventennio, con vari compiti (da allenatore prima, da dirigente poi), nel fu Olmo, ha anch’egli sposato il progetto biancorosso nato nel 2021, facendo inoltre parte del consiglio direttivo.
Signor Parola, in cosa consiste il suo ruolo nell’AC Cuneo 1905 Olmo?
«La gestione delle strutture rappresenta un impegno costante dietro le quinte, un grande lavoro che, magari, non ha troppa visibilità. Da pulire e lavare gli spogliatoi, a tagliare e trattare l’erba, alla sistemazione di tutte le zone degli impianti. Insomma, fare in modo che le strutture siano a posto quando vi è necessità, farle trovare al top a tutti coloro che giocano e si allenano sui nostri campi».
Al suo fianco, uno staff ad hoc…
«Da solo non riuscirei a gestire l’intero lavoro. È sempre importante avere a fianco persone disponibili e sempre pronte ad aiutare. Diego Vercellone, Giovanni Dalmasso, Giuseppe Simone, Giuseppe Lai: ognuno ha i propri compiti e insieme, coordinandoci, decidiamo come dividerci il da farsi».
Dopo i recenti lavori, il “Piccapietra” è diventato a pieno titolo la casa biancorossa…
«Devo dire che sono stato uno dei promotori di questa iniziativa, soprattutto per la necessità dei campi sintetici, fondamentali per il periodo invernale. Vedere qui, di sera, tutte le squadre allenarsi, dall’Eccellenza al Settore Giovanile, è un piacere. Per quanto concerne la riqualificazione della struttura, beh, il colpo d’occhio è davvero importante. E non è finita qui».
Ha vissuto in prima persona, per tanti anni, all’interno dell’Olmo. Cosa ha significato per lei la fusione con il Cuneo?
«Penso che l’Olmo avesse raggiunto il massimo dei propri risultati e delle proprie potenzialità con le forze a disposizione. Con la nascita di questa nuova società è cambiato tutto, dalla tanta gente che ci segue agli sponsor che sono tornati in massa. E, ricoprendo un ruolo amministrativo come responsabile delle quote d’iscrizione, ho notato un sempre maggiore interesse dalle famiglie e dei più piccoli: grazie al “marchio Cuneo”, il trend è in crescita. Insomma, un progetto che può solo portare beneficio allo sport della nostra città».
Che gruppo di lavoro ha trovato all’interno della società biancorossa?
«Oltre a chi già faceva parte dell’Olmo, è arrivata tanta gente desiderosa di dare una mano in tutti gli aspetti ed ambiti. Non solo il Presidente Mauro Bernardi, che è un vero carrarmato, ma un insieme di persone pronta a fare la propria parte. Una formula che sta funzionando ma non vogliamo fermarci, anzi: c’è sempre da migliorare».
Come valuta, sportivamente, i risultati finora ottenuti?
«A livello calcistico, il bilancio è sicuramente positivo. Il lavoro svolto è sotto gli occhi di tutti ed è un motivo di orgoglio vedere i nostri giovani, nati e cresciuti a Cuneo, giocare in Prima Squadra e mettersi in vetrina. Quello che maggiormente mi ha impressionato è il forte attaccamento verso la maglia e la società».
Obiettivi?
«Ci vuole del tempo, ma senza dubbio tornare punto di riferimento calcistico della provincia Granda. La formazione di Eccellenza può puntare al salto di categoria: nella scorsa stagione gli infortuni ci hanno fermato, ma le potenzialità ci sono tutte».