Frassica ovunque, torna ballerino e scrive un libro

Ha partecipato a “Ballando con le stelle” dopo la presenza al “Collegio” come voce narrante. Ed è uscito il suo primo romanzo

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Lo abbiamo visto, tra le altre cose, esibirsi come ballerino assi­eme alla signora Co­riandoli (che coppia) nello spazio denominato “Ballerino per una notte” all’interno dell’immortale programma di successo “Ballando con le stelle”. Parliamo di Nino Frassica, attore poliedrico, umorista inarrivabile, personaggio tra i più simpatici nel mondo della televisione. La partecipazione allo show condotto da Milly Carlucci, sabato scorso, non è stato uno dei tanti momenti in cui Frassica ha trovato il modo di lasciare un’impronta, ovvero una battuta, una gag, un gioco di parole. Tutto all’insegna delle risate.
Perché poi Frassica compare anche – anzi si sente – nella nuova edizione di un’altra trasmissione premiata dal gradimento del pubblico, la nuova edizione di “Il collegio” che ha debuttato su Rai2 il 18 ottobre: questa volta le avventure scolastiche, ma non solo, di 20 fra ragazzi e ragazze hanno trovato in sottofondo la voce narrante di Nino Frassica. Commentando le selezioni dei ragazzi, l’attore siciliano ha esordito così: «Salve a tutti, sono Nino Frassica, mi avete riconosciuto dalla voce e dai baffi».
Ma c’è dell’altro. In tutta questa frenesia espressiva, Fras­sica ha trovato anche il tempo di scrivere un libro. Se quindi siete attratti dal personaggio, sappiate che potrete approfondire un altro aspetto intrigante sul piano della scrittura. Per vedere se fa sempre ridere come nel caso della recitazione. Per il suo primo romanzo, ha scelto un titolo ineffabile: “Paola, una storia vera” e fa sorridere già la copertina, visto che mostra il faccione di Nino rielaborato al computer e trasformato nell’immagine di una bella signora, Paola appunto, che non è altro che la trasposizione femminile del nostro.
Riconoscendo la sua trasversale versatilità, Frassica ha ammesso: «Mi manca solo la sit com». E poi ha svelato la gioia sottile che si prova quando si comincia a scrivere una trama: «Non vedevo l’ora di rientrare a casa per rimettermi a scrivere». Ma davvero si tratta di una storia vera? frassica ha subito chiarito il dubbio: «Non c’è niente di vero, proprio niente. Sono andato a ruota libera. Per prima cosa ho pensato un nome: Paola, così a caso. Poi un cognome, mi è venuto lunghissimo: sette righe. Poi ho detto, che cosa fa Paola? Com’è la sua famiglia? E via: quel che mi passava per la testa. L’unica mia intenzione era far ridere, magari ogni tre righe… Non vedevo l’ora di tornare a casa a scrivere e per fortuna che ho trovato il finale giusto, altrimenti erano 6 mila pagine». Insomma, lo stile sembra il solito, quello paradossale e nonsense che Frassica da sempre ha messo in pista fin dai primi tempi, dall’esordio luminoso con Arbore a “Quelli che”, quando irrompeva in scena con un irresistibile balletto (antesignano di quello visto a Ballando).
In un’intervista rilasciata a Oggi ha spiegato il suo punto di vista sulla comicità in tv: «È tanta e si fa in fretta. Meno studio più improvvisazione. Ma l’improvvisazione è per chi ha il senso della comicità. Non basta fare pernacchie, quello è casino. Schifezza rimane schifezza». Infine ha svelato il suo sogno: «La mia ambizione è arrivare a essere una maschera, che è diverso dall’essere un attore sia pure bravo o bravissimo. Totò, Benigni, Troisi… Maschere. Se dovessi definirmi, direi: “umorista”». Un bravo umorista oltre che “bravo presentatore”, come ai tempi di Arbore. Un artista che alla fine con la sua comicità demenziale ma irresistibile ha lasciato un segno, anche senza maschera.