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Per il Santo Padre una due giorni all’insegna delle sue origini piemontesi

«Francesco si sta battendo per costruire un mondo di pace. I social? Serve prima di tutto l’esempio. Il viaggio in Piemonte è occasione di gratitudine e memoria»

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Sabato 19 novembre, in occasione del compleanno di una cugina, Papa Francesco si recherà ad Asti per incontrare i suoi familiari in una visita riservata. L’indo­mani, domenica 20, il Santo Padre presiederà invece l’Eu­carestia, alle 11, nella Cattedrale di Asti, incontrando la comunità diocesana dalla quale, nel lontano 1923, era partita la sua famiglia per emigrare in Sud America. Questo è quanto reso noto dalla Prefettura della Casa Pontificia, l’ufficio della Curia romana che comunica le visite private del Pontefice. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo nel­l’Astigiano, nel Cuneese e in tutto il Piemonte. Da tempo si attendeva l’arrivo di Francesco in virtù del suo legame, peraltro costantemente alimentato, con questo territorio: il nonno paterno era nato a Portacomaro Stazione, la nonna paterna era di origini langarole. Tantissime le richieste di partecipazione, con la Diocesi e le autorità locali al lavoro con la Prefettura della Casa Pontificia per definire nei dettagli l’organizzazione della giornata e consentire a più persone possibili di salutare il Papa lungo le strade di Asti. Il Monferrato si prepara così ad abbracciare nuovamente un pontefice, a quasi trent’anni di distanza dalla visita di Giovanni Paolo II.

BaNNER
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