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Si apre la 42esima Mostra nazionale della Razza Bovina Piemontese al MIAC a Cuneo

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(foto d'archivio)

È una vergogna il fatto che le multinazionali del cibo in provetta approfittino della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein” come la carne prodotta in laboratorio. A evidenziarlo è Coldiretti Cuneo in occasione dell’avvio della petizione mondiale per fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico, promossa da Coldiretti e Filiera Italia, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe.

Crescono gli investimenti di grandi colossi mondiali nel campo del cibo sintetico – 366 milioni di dollari solo nel 2020 per la carne creata con cellule staminali in provetta – ma ben 7 italiani su 10 dichiarano di non fidarsi del cibo artificiale, secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè.

“La Granda è la patria della carne, culla della storica razza Piemontese, che rappresenta una tradizione alimentare unica, oltre ad essere un grande patrimonio da tutelare dal punto di vista della biodiversità, dell’ambiente e dell’economia. Ricordiamoci che quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e di ottimi prodotti da portare in tavola, ma soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori in zone svantaggiate” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo, nel giorno in cui si apre la 42esima Mostra nazionale della Razza Bovina Piemontese, in scena fino a domenica 6 novembre al MIAC di Cuneo.

In Provincia di Cuneo più di 3.000 aziende allevano capi bovini, 330.000 in tutto, con una netta prevalenza di capi di razza Piemontese (220.000 su un totale di 315.000), prima razza autoctona nazionale e fiore all’occhiello della produzione locale con un fatturato che arriva a 500 milioni di euro.

“Servono azioni concrete e progettualità economiche per il rilancio del comparto zootecnico da carne e, soprattutto, della Razza Piemontese che vive, ormai da troppo tempo, una grave crisi con conseguenze disastrose sia per gli addetti diretti e le loro famiglie, sia per l’indotto generato, ma anche per l’ambiente e per il territorio che rischia di perdere chi per primo si occupa del suo mantenimento” rimarca Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

È possibile sostenere il cibo naturale, a cominciare dalla carne Made in Cuneo, firmando la petizione “No al cibo sintetico” presso tutti gli Uffici Coldiretti e nei mercati di Campagna Amica.

cs