Congiuntura sfavorevole, ma il tessuto industriale della Granda tiene. Confindustria Cuneo ha presentato oggi (7 novembre) in Sala Michele Ferrero, presso la propria sede nel capoluogo, la nota congiunturale “Indagine di previsione per la provincia di Cuneo per il quarto trimestre 2022”, facendo il punto sullo “stato di salute” del mondo industriale nella nostra area territoriale.
“Nel IV Trimestre 2022 gli imprenditori concretizzano le paure serpeggianti e collegate all’aumento dei prezzi delle materie prime, i costi energetici e le difficoltà logistiche nella movimentazione delle merci dovute alla difficilissima situazione congiunturale. Al di là dell’ondata emotiva, però, i numeri fondamentali ancora tengono, così come il nostro tessuto industriale” ha sottolineato il Direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio.
“L’ultima parte dell’anno, seguendo i dati che abbiamo, è destinata a far registrare un rallentamento ed una stagnazione, dopo il forte recupero avvenuto nel 2021 e nella prima parte del 2022, causa il combinato disposto dell’aumento dell’inflazione e dei tassi che tocca anche le aziende. – ha commentato Mauro Gola, Presidente di Confindustria Cuneo e della Camera di Commercio di Cuneo – Dovremo avere massima attenzione sulle fasce più deboli della popolazione che patiscono, dal lato di consumi ed energia, l’impatto principale: non bisognerà, quindi, lasciare indietro nessuno”.
Affidata a Luca Robaldo l’analisi politica dei dati. Il Presidente della Provincia si è soffermato, in particolare, sul PNRR e le ripercussioni che questa congiuntura negativa potranno avere sulla realizzazione dei progetti ad esso collegato: “E’ stata avviata una riflessione sull’adeguamento del PNRR all’aumento del costo dei materiali. O ci si renderà conto dello scenario cambiato o gli enti “moriranno” di PNRR, per due motivi: il primo sono i tempi, con dei termini perentori che impediscono agli enti locali di progettare e bandire le gare; dall’altro lato o ci si adegua a ciò che il mondo ci propone in quanto a costo dei materiali o vivremo difficoltà molto concrete”. Robaldo ha poi sottolineato le difficoltà derivate dai costi energetici si stanno ripercuotendo anche nei settori di competenza provinciale, come l’edilizia scolastica.
L’INDAGINE – Nelle prime tre settimane di settembre, l’indagine congiunturale realizzata dalle territoriali piemontesi del Sistema Confindustria ha raccolto le valutazioni di circa 1300 aziende. Il deterioramento del quadro economico complessivo trova un forte riscontro anche nelle aspettative delle imprese piemontesi, che fino all’estate erano ancora cautamente ottimiste; gli indicatori su produzione e ordini arretrano di circa 10 punti rispetto alla rilevazione di giugno. Non si tratta tuttavia di una svolta in direzione inequivocabilmente recessiva: il saldo tra previsioni di aumento e riduzione si mantiene, infatti, intorno al livello di equilibrio. Caute le imprese manifatturiere, con un saldo lievemente negativo per produzione, ordini ed export.
A livello territoriale, sono circa 300 le imprese associate a Confindustria Cuneo che hanno preso parte all0indagine di previsione per il IV Trimestre 2022, con valutazioni in linea con quelle medie regionali. Nel manifatturiero gli indicatori anticipatori, ad eccezione sul saldo sull’occupazione, tornano negativi, in linea con la media piemontese. A livello consuntivo si mantiene stabile il tasso di utilizzo delle risorse a fronte di qualche difficoltà maggiori negli incassi e nella propensione ad investire.
Nei servizi, invece, il clima di opinione, grazie alla tenuta del terziario innovativo, si mantiene ancora generalmente favorevole, sebbene le valutazioni si mostrino più prudenti rispetto a giugno. Negativo il saldo sugli ordini totali, con qualche segnale di risalite del ricorso alla CIG, comunque a livello fisiologici, mentre recuperano qualche punto le prospettive di investimento.
Di seguito le slide esplicative, illustrate nel corso dell’incontro da Elena Angaramo, del Centro Studi di Confindustria Cuneo.