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«Intesa Sanpaolo è un motore dell’economia»

L’amministratore delegato Carlo Messina ha presentato i nuovi dati: «Abbiamo stanziato 30 miliardi a imprese e famiglie rivedendo le condizioni di mutui e prestiti»

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Trenta miliardi a disposizione di imprese e famiglie per il caro-energia con la sospensione o rimodulazione di mutui e prestiti, erogazioni a tassi agevolati e rateizzazioni a tasso zero. Forte accelerazione della strategia di zero esposizione verso la Russia con una riduzione del 65 per cento complessivo raggiungendo così un importo pari allo 0,3 per cento dei crediti totali. Utile netto a 4,4 miliardi senza considerare gli accantonamenti per la riduzione dell’esposizione verso la Russia. Sono gli ottimi risultati ottenuti al 30 settembre 2022 da Intesa Sanpaolo.

Li racconta Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo: «Nei primi nove mesi del 2022 la nostra Banca ha affrontato uno scenario straordinariamente com­­plesso. La grave crisi internazionale causata dal conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, con il notevole incremento dell’inflazione hanno trovato un’economia italiana solida e in grado di reagire» spiega. I segnali però ora sono positivi: «A fronte di qualche rallentamento nel prossimo anno – continua Messina -, la prospettiva che vediamo per l’anno successivo è di un chiaro ritorno della crescita. Tutto ciò grazie a un apparato produttivo duttile e dinamico, con imprese competitive sui mercati internazionali che ci collocano ai vertici globali in termini di saldo commerciale». Nonostante non sia un momento facile: «Allo stesso tempo siamo consapevoli di come la crisi energetica e l’aumento del costo della vita stiano causando un notevole peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie, in un contesto sociale già difficile» spiega il Ceo. E Intesa Sanpaolo ha deciso ancora una volta di non tirarsi indietro e stare al fianco delle famiglie: «Per queste ragioni abbiamo stanziato 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; tutto ciò a conferma del nostro ruolo di riferimento per l’economia reale, grazie al nostro programma di erogazioni a supporto della realizzazione del Pnrr per oltre 400 miliardi di euro. Le ingenti risorse messe a disposizione del Paese sono rese possibili dalla nostra solidità, dalla nostra redditività e dalla professionalità delle nostre persone». Una strategia vincente: «Quando si prospetta una complessità, la affrontiamo immediatamente con soluzioni efficaci. È stato così nella gestione degli Npls (crediti deteriorati) e successivamente con la crisi da pandemia. Ora abbiamo affrontato l’esposizione verso la Russia. È il nostro approccio manageriale, finalizzato a ottenere una redditività elevata e sostenibile nel medio e lungo termine. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore sono e continueranno a essere la nostra priorità. L’utile netto nei primi nove mesi è stato di 4,4 miliardi di euro, escludendo gli accantonamenti relativi all’esposizione verso la Russia e l’Ucraina: il miglior risultato dal 2008. Escludendo questi accantonamenti, siamo pienamente in linea con l’obiettivo previsto dal Piano d’Impresa di un utile netto di oltre 5 miliardi nel 2022».

Un successo che continua a crescere come spiega Mes­sina: «Siamo stati in grado di raggiungere risultati di particolare rilievo grazie al corso impresso alle principali iniziative industriali del Piano d’Impresa 2022-2025, in grado di proiettarci nel prossimo decennio. Confermiamo l’obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del Piano. La solidità dei risultati al 30 settembre è determinata dalla elevata qualità della nostra performance operativa. Gli interessi netti nei nove mesi crescono in maniera significativa, con un +8,2 per cento; il terzo trimestre mostra una forte accelerazione nonostante un minor contributo da Tltro: la crescita rispetto al secondo trimestre 2022 è pari al 14,2 per cento. I proventi da commissioni mostrano resilienza, in un contesto di mercato sfavorevole; i profitti assicurativi hanno raggiunto livelli record».

Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese: «Nei primi nove mesi dell’anno le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 46 miliardi (64,5 miliardi in totale) e abbiamo dato supporto a 3.200 imprese italiane rientrate in bonis». Cercando di non lasciare indietro nessuno: «Portiamo avanti e rafforziamo il nostro programma a supporto dei bisognosi con l’impegno di raggiungere nel corso del Piano l’obiettivo di 50 milioni di interventi, in aggiunta ai 28 milioni di interventi fin qui effettuati a partire dal 2019».