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Stop al lupo-cane

Un esemplare catturato nel parco naturale Orsiera-Rocciavré è stato portato al Canc di Grugliasco e “infertilizzato”. L’ibridazione del lupo è considerata una grave minaccia alla conservazione della specie

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Dopo oltre due anni di ricerche è finito in trappola il primo esemplare di lupo-cane in Piemonte, catturato il 25 ottobre nel parco naturale Orsiera-Rocciavré nell’ambito della campagna condotta dall’ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie per contenere il fenomeno dell’ibridazione in un branco della bassa Val di Susa. L’animale catturato è il figlio della coppia formata da una femmina pura e da un maschio da un manto insolitamente chiaro che, dai dati dei monitoraggi, è risultato geneticamente incrociato con il cane. Il lupo catturato non è stato immediatamente identificato come ibrido, è stato necessario un ricovero presso il Canc, Centro animali non convenzionali di Grugliasco, in attesa dei risultati delle analisi genetiche. L’equipe, coordinata dal professor Romolo Caniglia, in meno di 24 ore ha certificato l’ibridazione e il giovane lupo è stato “infertilizzato” (non potrà più riprodursi) dai chirurghi del Canc, prima di essere liberato dai guardiaparco e dagli agenti della Città Metropolitana, munito di collare satellitare applicato dall’Uni­ver­sità di Torino.

La “caccia” era iniziata a gennaio 2020, quando le fototrappole dei guardiaparco avevano permesso di individuare un lupo dal manto chiaro (ribattezzato il «biondo») all’interno del branco, formato dalla coppia alfa (maschio ibrido e femmina pura) e da alcuni giovani nati nel 2021, più i cuccioli nati nella primavera del 2022, che si aggiravano tra le montagne della bassa Valle di Susa. Le caratteristiche morfologiche suggerivano che potesse trattarsi di un ibrido, figlio o nipote di un incrocio tra cane e lupo. La conferma è giunta dalle analisi dei suoi escrementi che hanno permesso di accertare anche la provenienza dell’esemplare da una cucciolata nata nell’alessandrino da una femmina incrociata.

L’ibridazione del lupo è considerata una delle principali minacce alla conservazione della specie e per questo è stata chiesta e ottenuta l’autorizzazione alla cattura. La squadra di cattura, composta dal “trapper”, da un veterinario e da due agenti del Parco e della Città Metropolitana, è rimasta a disposizione 24 ore su 24 fino a quando la trappola ha inviato un segnale radio. Il veterinario ha anestetizzato l’animale che è stato trasportato al Canc e qui sottoposto all’intervento, poi rimesso in libertà.