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«Aziende piemontesi resilienti e dinamiche, ecco perché le abbiamo premiate con il Bmc»

Ernesto Lanzillo e Andrea Restelli di Deloitte raccontano il Best Managed Companies Award. Quindici le realtà piemontesi premiate nel corso delle cinque edizioni: tra queste anche la cuneese Nord Ovest Spa

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Più qualità nei risultati e nell’esecuzione dell’attività operativa; più dinamismo e più capacità di reagire alla crisi: sono queste le caratteristiche delle Best Managed Companies premiate da Deloitte Private. Le aziende che nel 2022 sono riuscite ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento della società di consulenza dimostrano non solo eccellenza nei prodotti, nei servizi offerti e nei relativi processi produttivi, ma anche una migliore capacità di reazione di fronte a uno scenario economico sempre più caratterizzato da elementi di incertezza e instabilità. Re­silienti, capaci di adeguarsi al contesto e bandiera della qualità made in Italy, le Best Ma­naged Companies provengono anche dal Piemonte. Nel corso delle cinque edizioni del Premio, infatti, sono ben quindici le imprese piemontesi che si sono aggiudicate il Best Managed Companies Award. Tra queste c’è anche la Nord Ovest Spa di Cuneo. E in futuro potrebbero essercene altre, come spiegano Ernesto Lan­zillo, Private Leader di Deloitte Italia, e Andrea Restelli, re­spon­sabile per l’Italia del Best Managed Companies Award.

Come è nato e cos’è il BMC?
«Il premio Best Managed Com­panies Award nasce in Canada nel 1993 e da allora si è diffuso a livello mondiale, con l’obiettivo di creare un network di aziende eccellenti e incentivarne la collaborazione utilizzando il riconoscimento BMC come marchio di solidità aziendale distintivo nel paese di origine ed elemento di comunanza con i vincitori di altri Paesi per consentire una reciproca interazione. Dal 2018 anche Deloitte Private Italia ha lanciato la sua versione nazionale del BMC, in collaborazione di Altis-Uni­versità Cattolica del Sacro Cuore, Elite – il network e private market del Gruppo Borsa Italiana-Euronext – e Confin­dustria. Le aziende che aderiscono al programma vengono valutate da una giuria di esperti che analizzano i risultati di check-up, effettuati da esperti di Deloitte, per quanto riguarda “Strategia”, “Competenze e in­novazione”, “Cultura aziendale”, “Governance e misurazione delle performance”, “Soste­n­ibilità”, “Filiera” e “Interna­zio­na­lizzazione”. Le vincitrici dell’u­ltima edizione, la quinta, sono state selezionate da Fabio Antoldi, professore ordinario di Strategia aziendale presso Altis Università Cattolica del Sacro Cuore, Renato Goretta, membro del Consiglio di Presidenza Nazionale di Piccola Industria di Confindustria e Marta Testi, Ceo di Elite».

Quali sono le caratteristiche delle aziende premiate?
«Le aziende che premiamo rappresentano il modello della Pmi italiana virtuosa: non a caso, metà sono aziende a conduzione familiare e anche il dimensionamento è tipico delle piccole e medie imprese italiane, con il 46% delle aziende che occupa tra i 50 e i 249 dipendenti e il 48% che ne occupa almeno 250. Circa uno su due ha partecipato al programma Elite di Borsa Italiana e il 18% è partecipata da un fondo di Private Equity, mentre una azienda su 10 è quotata in borsa. Sono aziende che si trovano soprattutto al centro-nord, dove il tessuto imprenditoriale è più consistente. Tuttavia, abbiamo imprese che vengono da tutta Italia e che, sempre più, puntano alla internazionalizzazione per espandere il business. L’o­biettivo di questa iniziativa non è solo quello di individuare e premiare best practice, che siano anche di esempio ad altre realtà italiane, ma anche di creare un vero e proprio network di aziende Best Managed Companies, facilitandone l’interazione reciproca volta a stimolare crescita, sviluppo e miglioramento continuo».

Quali sono le aziende del Piemonte e del cuneese che avete premiato in questi anni?

«Per il cuneese nelle edizioni 2020 e 2019 è stata premiata Nord Ovest Spa. Allargando il perimetro all’intero Piemonte si sono aggiudicate il premio Am­biente Spa (Torino), Ebano Spa (Novara), Ecopack Spa (Piobesi Torinese), Eurofork Spa (Ro­letto), Ferrari Group Limited (Alessandria), Gessi Spa (Serra­valle Sesia), Istituto Profilattico e Farmaceutico Candioli & C. Srl (Beinasco), L.m.a. Srl (Pia­nezza), Laica Spa (Arona), Ma­razzato Soluzioni Ambientali Srl (Vercelli), Ponti Spa (Ghemme), Raselli Franco Spa (Valenza) e Tesya Spa (Vercelli)».

Quali sono i trend delle aziende premiate piemontesi nel corso delle ultime edizioni?
«Il trend è molto positivo perché dall’unica premiata del 2018 siamo passati a 8 premiate nel 2020 e a 11 premiate nel 2022 e ci aspettiamo una crescita ulteriore nei prossimi anni. I settori di attività sono eterogenei: questo testimonia che su più comparti strategici le aziende piemontesi premiate riescono ad avere basi finanziarie solide, visione strategica, capacità di adattamento al contesto, sinergie di filiera, ma allo stesso tempo eccellenza dei prodotti e impegno sulla sostenibilità. Le aziende premiate del 2022 appartengono a categorie quali servizi alle imprese, luxury, aerospace, spedizioni e logistica, editoria libraria, industria dolciaria, produzione di sistemi di movimentazione automatici, imballi per l’industria alimentare, oggetti di arredo e prodotti farmaceutici e veterinari».

Quali sono le caratteristiche delle aziende piemontesi che hanno vinto il BMC nel 2022?
«Sono aziende in ottima salute, con i “fondamentali” solidi e una chiara propensione alla crescita. Basti pensare che tutte le aziende piemontesi premiate nel 2022 hanno visto salire i ricavi anche nel complicatissimo 2021, dato superiore alla media delle BMC premiate, che solo nell’82% dei casi sono riuscite a mantenere il segno più sull’andamento dei ricavi. Dato molto positivo anche per quanto riguarda il margine operativo, che è in aumento per il 75% delle aziende piemontesi, contro il 58% della media in Italia. Interessante anche il dato sugli investimenti, che sono in crescita per il 50% delle BMC piemontesi, mente la media italiana si assesta al 47%. Come si vede da questi indicatori, la performance delle aziende piemontesi è stata più che buona anche in un anno di straordinaria difficoltà come il 2021».

Qual è stato l’impatto dell’inflazione e della crisi energetica sulle aziende piemontesi?

«Sono anni complessi da molti punti di vista e dopo la crisi legata agli effetti del Covid-19, che aveva già frenato molti settori dell’economia, nel 2022 è arrivata la guerra in Ucraina, che ha scatenato una crisi energetica come non si vedeva da decenni e ha di nuovo rallentato la supply chain globale fa­cendo crescere i costi di molte materie prime e determinando una spirale inflattiva che sta mettendo a dura prova tutti gli imprenditori italiani. Nel 2022 l’aumento del costo delle materie ha riguardato il 50% delle BMC piemontesi, una percentuale molto elevata ma inferiore alla media nazionale del 61%. Significativa anche l’impennata dei costi dei semilavorati e della componentistica: nel 2021 le BMC piemontesi hanno subito un incremento del 37% di questi costi, che sono addirittura lievitati al 62,5% nel 2022 – valore superiore all’aumento medio nazionale del 53%. Oltre a questi numeri, c’è anche il tema dei rapporti di business con Russia, Ucraina e Bielo­russia: metà delle BMC piemontesi aveva rapporti commerciali con questi Paesi prima della guerra e lo scoppio del conflitto sta producendo effetti negativi e continuerà a produrne nei prossimi mesi. Lo scenario è complesso come non mai, dunque, ma ci aspettiamo gran­di risultati dalle aziende del Piemonte e del Cuneese anche nei prossimi anni».

Quando sarà la prossima edizione del BMC e in che modo le aziende possono partecipare?
«La sesta edizione del BMC è stata lanciata a inizio settimana e le candidature saranno aperte fino al 16 dicembre. Sul sito di Deloitte Private ci sono tutte le informazioni necessarie per partecipare al processo di selezione. Speriamo di incontrare molte imprese piemontesi e cuneesi in questo nostro nuovo percorso».