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Il Museo di San Dalmazzo ospita Herem: mostra fotografica che racconta la rovina dei luoghi sacri

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Le immagini raffigureranno luoghi della fede che hanno perso la loro funzione ma non la loro bellezza. Il titolo della mostra è Herem, parola ebraica, che si trova nel Deuteronomio, con un significato non gentile: significa “maledizione”, o meglio “anatema”.
I due fotografi monregalesi, Lorena Durante e Samuele Silva, su questa parola hanno realizzato la mostra e una narrazione che l’accompagna oltre che essersi calati nei panni di “esploratori urbani” armati di reflex.

Il progetto racchiude il lavoro e le ricerche svolti nell’arco di due anni in cui i due fotografi, entrambi soci dell’Associazione Mondovìphoto, hanno concentrato la loro attenzione su una serie di edifici sacri abbandonati, in larga parte piemontesi, alcuni dei quali anche del Monregalese.

Herem non vuole essere solo una mostra fotografica raccontando solo distruzione e abbandono, ma vuole portare lo spettatore a riflettere su cosa sta succedendo in questi anni nel nostro contesto provinciale. Accanto alle foto, che intendono riportare innanzitutto l’attenzione verso il territorio, trovano infatti spazio anche le storie di questi luoghi.
Verrà inoltre presentato il catalogo fotografico con tutte le immagini dei luoghi sacri visitati che si avvale della prestigiosa collaborazione di Piergiorgio Odifreddi, che definisce il significato del termine Herem, e del teologo Enzo Bianchi che con una chiosa finale completa il percorso degli autori.

L’evento espositivo è organizzato dall’Associazione Pedo Dalmazia. La mostra sarà inaugurata sabato 26 novembre alle ore 16.30 La mostra si trova nel Museo di San Dalmazzo a Borgo San Dalmazzo. Apertura il 26 e 27 novembre e 3, 4 e 5 dalle 15.30 alle 18 con ingresso libero.

Il percorso oltre alle foto sarà accompagnato da testi. Una mostra interattiva che oltre alle foto, esposte in grande formato, porterà il visitatore a seguire i due fotografi nelle loro esplorazioni urbex: infatti ad ogni singola immagine è associato un qr-code che permetterà di osservare le foto e le storie collegate all’evento.

c.s