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Addio a Dario Bracco: manager, docente e artista

Torinese d’origine, scelse di vivere a Sommariva Perno per amore della natura

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Nella sua casa, vicino a tutti i suoi cari, è man­­­­cato il dottor Da­rio Brac­co. Nato e cresciuto a Torino, è stato amministratore delegato della Arjo-Asmot, azienda operante nel settore ospedaliero. Negli anni ’70, operò in sinergia con i più grandi specialisti della Scuola Medica Torinese di Cardio­chirurgia, brevettando nuo­vi strumenti operatori e tecniche di ricerca e sviluppando applicazioni all’avanguardia nel­la crioterapia e tecnologie avanzate per l’as­­sistenza alla persona nella fa­se post-operatoria e nella lungodegenza. Negli anni ’80, si trasferì a Sommariva Perno insieme con la preziosa e saggia moglie Ade­laide (cui Dario ha lasciato scritte intense parole di riconoscenza e dedizione totali) e i tre figli, la sua luce: Elena, Silvia e Andrea. Nella sua nuova residenza diede vita a un parco, ritenuto uno dei più interessanti della provincia di Cuneo, che al suo interno comprende anche una sequoia americana. L’inte­resse per l’indagine in ambito sociale lo spinse a conseguire la laurea in So­cio­logia. Molto attivo anche dopo la pensione, fu docente presso il Po­litecnico di Torino nei corsi post laurea di Universal Design, tesoriere della Società Italiana di Informatica Medica, perito ed esperto della Ccia della provincia di Cuneo per il settore tecnico-sanitario. Dal 2003 al 2006 fu consigliere nazionale dell’Ordine dei Gior­nalisti. Ap­pas­sionato studioso del­la terza età e dell’invecchiamento, fondò il “Centro Ri­cerche e Relazioni Cornaglia-Ricerche, studi e relazioni internazionali in campo sociosanitario e assistenziale”, co­or­­dinò e scrisse i testi della collana “La stagione dei grandi adulti”, manuali di geragogia diffusi grat­ui­ta­mente a biblioteche e associazioni. Fu membro di ricerche, studi e relazioni internazionali in campo sociosanitario, assistenziale e tenne numerose conferenze e docenze per varie istituzioni. Con una spiccata predisposizione verso il disegno e la pittura, tanto da seguire le lezioni al­l’Ac­ca­demia di Belle Arti, ed esperto di musica, oltre che di sapere tecnico-scientifico e socio-sanitario, ha trasmesso ai figli tutte le passioni che lo hanno intensamente coinvolto, per la musica, per la creatività, per il sapere tecnico-scientifico, per l’ambito socio-sanitario. Restano di lui anche i disegni di luoghi e persone amati, come i nipoti: Leo­nardo, Dario e Melina, testimoni cui nonno Dario ha affidato la memoria di molti tratti di percorso insieme.