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Don Gianolio mission per il futuro del territorio

La sua visione ha dato origine ad una nuova Fondazione a lui intitolata, senza scopo di lucro che intende promuovere diverse attività indispensabili alle sfide dei prossimi decenni

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Si è costituita mercoledì 7 dicembre ad Alba presso il Notaio Marco Stra la Fon­dazione Don Gianolio per opera dei soci fondatori Felice Cerruti, Olindo Cervella, A­ma­bile Drocco, Paola Fer­re­ro, Giuseppe Galeasso, Fran­cesca Sartore, Renata Sic­cardi. I soci fondatori hanno presentato l’iniziativa nel corso della conferenza stampa ospitata dal Palazzo Banca d’Alba illustrandone le finalità territoriali e l’avvio delle pratiche per l’iscrizione al Registro del Terzo Settore.

La Fondazione non ha fine di lucro, è apolitica e persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale attraverso l’esercizio, mediante la costituzione di un patrimonio finalizzato a promuovere iniziative volte a contribuire allo sviluppo so­ciale, economico e culturale del territorio, alla sostenibilità, all’inclusione e alla re­sponsabilità sociale. La Fondazione, pertanto, intende promuovere le attività di interesse generale quali: educazione, istruzione e formazione professionale, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa; l’housing ovvero l’alloggio sociale, nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, culturali, formativi o lavorativi. Esercitando le se­guenti attività: promozione della formazione, dell’orientamento e dell’accompagnamento al la­vo­ro finalizzati allo sviluppo umano nel territorio a tutti i livelli; promozione dell’accoglienza, della mobilità territoriale, dell’inclusione sociale mediante progetti di housing sostenibile, rivolti a persone in cerca di occupazione, studenti e migranti; promozione del sostegno allo studio, all’inserimento professionale mediante l’istituzione di premi, borse di studio e/o lavoro rivolte a studenti, giovani e soggetti vulnerabili; promozione della creazione di infrastrutture e agevolazioni volte all’inserimento lavorativo. Nell’atto costitutivo è stato definito il Consiglio di Am­ministrazione della Fon­dazione, dove hanno accettato l’incarico a titolo volontario Olindo Cervella (pre­sidente), Francesca Sartore (vicepresidente), Felice Cer­ruti, Amabile Drocco e Giuseppe Galeasso, (con­siglieri).

Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il presidente di Banca d’Alba, Tino Cornaglia il quale ha sottolineato il grande legame con Don Gianolio per «l’ispirazione continua per i giovani e per tutte le iniziative benefiche ancora in essere in ogni parte del mondo».
Il neo presidente della Fondazione Don Gianolio, Olindo Cervella ha rimarcato: «Grazie alla Banca d’Alba, che il prossimo anno sarà anche uno dei nuovi soci, la nuova Fondazione è denominata in termini tecnici Ets, ossia Ente Terzo Settore. Si tratta dunque di una realtà con finalità civiche atte alla formazione professionale nell’ambito di aziende che cercano manodopera che non trovano sul mercato e che da sempre contraddistinguono l’eccellenza del territorio albese. Offrire a chi non ha possibilità di trovare una formazione specializzata e un’occupazione stabile un’opportunità di vita e di sviluppo economico sul territorio è tra le finalità di questa Fondazione. Si prenda l’esempio degli stagionali che per le necessità di grandi aziende sono stati reperiti a Torino o a Milano. Faccio notare, che solo ad Alba esistono tra i 1.500 e 1.800 alloggi vuoti sfitti. Ecco allora che l’intervento della Fondazione come garante può rappresentare una soluzione concreta per il lavoro e per la stessa economia del nostro territorio. I soci fondatori sono ben lieti di annoverare nuovi ingressi nella compagine della Fondazione, favorita dalle agevolazioni fiscali vigenti in materia».

La nuova Fondazione è stata intitolata a Don Gianolio in quanto oltre a rappresentare un doveroso tributo al suo operato per quanto realizzato dagli anni ’60 in poi, essa desidera assolvere al ruolo di stimolo ad operare, a tutti i livelli e con le complessità attuali, nell’ambito del lavoro e della formazione per le sfide dei prossimi decenni con la stessa incisività con cui Don Gianolio ha operato lasciando un segno indelebile e da tutti riconosciuto.

La vicepresidente Francesca Sartore ha inoltre sottolineato: «Nel centenario Fenogliano, da quei tempi faticosi descritti dall’autore albese, il territorio de­ve continuare a cogliere le visioni di personaggi illuminati e lungimiranti quali Ferrero e Don Gianolio. Se non si forma il capitale umano, che è la parte più importante di ogni azienda, si ferma la crescita e nonostante la globalizzazione non si possono fornire risposte emergenziali al lavoro, ma occorre proporre agli attori il confronto per trovare nuove soluzioni. A nostro avviso questo coordinamento e questa visione che richiamano i valori quali l’inclusione e la formazione sono uno dei compiti che si è prefissa questa nuova realtà».
Negli interventi dei soci Amabile Drocco, Paola Fer­rero e Giuseppe Galeasso oltre che in quelli di Felice Cerruti, la figura di Don Gianolio è emersa carismatica e alla continua ricerca di nuove strade che in maniera pervicace lo hanno reso uno dei protagonisti di questo territorio per lungimiranza, come la formazione dell’Inapli oggi Apro e di molte altre intuizioni, da cui deriva la conoscenza personale i molti soci e anche l’esperienza lavorativa».